lunedì 29 settembre 2014

Giusto quattro parole su Naruto...

Ok, questa volta andiamo leggermente off - topic. Mi scuso ad inizio articolo per la natura dello stesso ma, essendomi vivamente stancato di certe abitudini oramai troppe frequenti sul web, l'ho tirato giù in una ventina di minuti alla "come viene, viene."
Spoiler Alert: Chi segue il manga di Naruto, l'anime sottotiolato in italiano o in inglese o l'anime doppiato in italiano si astenga assolutamente dal leggere più in basso poichè farò riferimento alle ultimissime scan uscite quasi in contemporanea con il Giappone (Si parla delle cose accadute fino al capitolo 693, per intenderci.) Uomo avvisato...


 







Oramai è appurato: offendere Naruto o Kishimoto stesso fa sentire fighi. Anche se non si conosce per bene tutta l'opera, fa niente, "dopotutto si è dietro uno schermo e copiare il commento di quello che ha scritto prima di me è divertente, e se magari ci metto anche una parolaccia in più avrò tanti tanti mi piace" <--- (Pensiero dell'utente medio di Facebook/Twitter). Ma andiamo con ordine. "Naruto" è un manga ideato, disegnato e scritto da Masashi Kishimoto, nato nel 1999 e che continua fino ad oggi, anche se è in dirittura d'arrivo. So che se siete arrivati fin qua conoscerete sicuramente gli ultimi eventi, quindi non perdo tempo e vado ad analizzare le cose dal mio personale punto di vista:
Prima serie, pre - shippuden: In questi primi 26/27 volumi ci vengono presentati quasi tutti gli abitanti del villaggio della Foglia, sia adulti che ragazzini, compresi ovviamente Naruto, Sakura e Sasuke e gli altri comprimari. La serie culmina con lo scontro tra Sasuke e Naruto nella valle dell'epilogo. Da molti considerato l'apice dell'intera saga.
Naruto Shippuden: (Fino a Pain): In questi numeri si fa la conoscenza con una organizzazione criminale destinata a produrre milioni di fan - girl idiota che sparano lì coppiette yaoi senza senso pur non avendo la minima idea che coloro che ne fanno parte sono tutti assassini. Questi secondi 25 volumi si completano con il salvataggio di Konoha da parte di Naruto, il quale acquisisce i poteri da eremita e sconfigge Pain, facendo anche la conoscenza di papà.
Naruto Shippuden: (Quarta guerra dei Ninja): Iniziano il declino e le offese. Scoppia la guerra (come era ovvio per chi avesse letto anche solo i primi 10 numeri di Naruto, eh... L'intelligenza, proprio.), muoino persone (Ricordo, è una guerra. Avete presente, no? Quelle che si studiano a storie, dove le persone COMBATTONO e MUOIONO per i propri ideali.), e Kishimoto viene criticato. Tutti vogliono vedere chi si nasconde dietro la maschera di Tobi, e quando si scopre che è Obito, Kishimoto viene criticato. I personaggi fanno i power - up per gli scontri finali, e Kishimoto viene additato di copiare Toriyama per i troppi potenziamenti. Succedono mille altre cose, e i "fan" criticano tutto, qualsiasi cosa sia disegnata su quelle dannate pagine, anche la storia più triste/figa del mondo viene aspramente criticata. Ma il top l'abbiamo raggiunto questo mese: lo scontro con il "boss finale" di tutto il manga si conclude, e i fan di tutto il mondo chiedono a gran voce "Kishimoto, facci vedere lo scontro finale tra Sasuke e Naruto!"; Kishimoto li accontenta, in una maniera nemmeno tanto stupida visto che aveva preparato le basi da almeno 70 capitoli prima, e che cosa succede? IL MANGA VIENE CRITICATO.
Allora. Qui qualquadra non cosa. Veramente. Non è possibile che tutti, e dico TUTTI si siano messi a venerare One Piece (Nulla da dire, gran manga, grande autore, grandi storie e fantastici personaggi) e spalare ***** sopra Naruto, no, non ci sto. Prima della guerra era LO shonen per eccellenza e adesso viene considerato solo feccia. Si è creata una gran moda secondo la quale parlare male di un manga fa bene alla salute e tutti la seguono. Mi è capitato di leggere di tutto, vi cito testualmente:
"Lol, io seguo Naruto solo per smerdare i fanboy sui forum."
"Naruto, ancora? Ma meglio One Piece. (Notare la profondità delle argomentazioni.)
"Kishimoto tira cocaina." (Come sopra.)
... E via discorrendo. Non so, forse sono strano io, o forse sono troppo equilibrato per poter stare sui social network, ma che cavolo, se una cosa non ti piace NON SEGUIRLA, sei solo uno scemo se lo fai, e se vuoi parlare male di una cosa NON FARLO NELLI SPAZI DEDICATI AD ESSA, PARLANE CON I TUOI AMICI SE TI VOGLIONO ASCOLTARE. Credetemi, è innegabile che Naruto abbia dei cali durante la guerra dei ninja: la resurrezione dei Kage è gestita male, alcuni combattimenti sono dimenticabili e i power - up sono eccessivi, ma Kishimoto ha il merito di aver dimostrato di avere un'idea su dove il manga dovesse indirizzarsi e non ha mai ingarbugliato la trama, purtroppo ha il difetto di ascoltare troppo le volontà dei fan e quindi a volte combina pasticci, ma in questi ultimi due mesi Naruto ha regalato capitoli MEMORABILI, compresi gli ultimi due usciti. Concludo qua scusandomi per lo sfogo ma era decisamente da un po' che avevo in cantiera questo articolo e gli ultimi fatti mi hanno spinto finalmente a scriverlo. So che la gente continuerà a non capire il significato profondo che l'opera ha e le molteplici chiavi di lettura che le si può dare, e che indipendentemente dai capitoli successivi vedrò sempre ripetersi sotto agli stream delle scan "Lol, Kishimoto si droga, meglio One Piece11!!1"; ma voi, veri fan di Naruto... Grazie di seguire ancora questa meraviglia e di riuscire ad ammetterne gli errori così come tutti dovrebbero fare, senza mai abbandonarla perchè sapete riconoscere il bello che c'è dentro. Veramente, grazie.

giovedì 25 settembre 2014

Storie Fantasy




ANNUNCIO AUTO - PUBBLICITARIO -


Volevo condividere con voi il fatto che io, da bravo "aspirante scrittore di non so che e non so come farò a diventarci" ho scritto qualche storiella su Efp, un sito di fan - fiction (ovvero storie inventate dai fan. *medaglia da Capitan Ovvio*). Si tratta di una storia divisa in più capitoli che terminerò tra poco e di una storia a sè stante, entrambe a tema fantasy. Quindi, se vi va, dateci un'occhiata e fatemi sapere cosa ne pensate! 


Storia con più capitoli: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2820293&i=1
Storia a sè stante: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2832857&i=1

lunedì 22 settembre 2014

Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm Revolution - Review


Data d'uscita: 11 Settembre 2014
Console: Ps3/Xbox360


Come avviene oramai quasi annualmente, eccoci arrivati all'uscita del nuovo capitolo del brand di Naruto Shippuden, picchiaduro targato Namco Bandai e CyberConnect. Sarà riuscito questo nuovo episodio spin - off a reggere il confronto con i capitoli principali della saga, innovando ma non smentendosi? Scopriamolo in questa review!


Gameplay: Come di consueto ci troviamo di fronte ad un picchiaduro in 3D nel quale controlleremo un personaggio principale e combatteremo grazie all'ausilio di al più altri due ninja. Il sistema di controllo è rimasto invariato rispetto al passato, dunque vengono utilizzati tutti i tasti presenti sul joypad per eseguire le diverse azioni a nostra disposizione. Le novità in questo campo sono rappresentate da una nuova combinazione di tasti (Quello per la parata e quello per il lancio degli shuriken) che, se premuti insieme, ci forniscono per un brevissimo lasso di tempo protezione dai colpi nemici al costo del 25 % del nostro chakra totale (ovvero il "carburante" necessario per i nostri attacchi) e che ci garantisce un vantaggio se colpiti dal nemico: egli infatti rimarrà stordito per un lasso di tempo ragionevolmente lungo e non potrà inoltre utilizzare alcun aiuto durante questo periodo. Contrariamente al passato tutti i personaggi dispongono di uno speciale oggetto, utilizzabile tramite la pressione del tasto direzionale "su", che consente di spezzare la guardia del rivale se colpiti da una breve rincorsa, fornendo un effetto identico alla combinazione precedente ma da attivare con una azione offensiva. Completamente nuova, inoltre, l'introduzione di tre stili di combattimento diversi da scegliersi dopo la scelta del personaggio: con il primo, denominato "tecnica suprema", sarà disponibile il relativo
Una delle speciali tecniche supreme combinate.
comando che ci consentirà di eseguire un potente attacco combinato (che a volte darà luogo ad un particolare filmato se effettuato da personaggi che hanno un forte legame

nell'opera originaria); con il secondo invece, denominato "Vero Risveglio", potremo attivare per un breve periodo, dopo il completo caricamento di un' apposita barra, un potenziamento speciale ed unico per ogni personaggio, oltre che ad una forma semplice ma più potente utilizzabile grazie al movimento della levetta destra in una qualsiasi direzione. Con il terzo, infine, denominato "di supporto", avremo la possibilità di utilizzare i nostri alleati ninja per difenderci dagli attacchi nemici oppure per rendere le nostre combo più potenti, oltre ad avere accesso ad una tecnica che consente di limitare chakra, numero di sostituzioni e di inibire la barra del vero risveglio una volta andata a segno. Il lavoro svolto dagli sviluppatori per rendere diverso ogni personaggio nonchè più simile alla propria controparte cartacea grazie all'utilizzo di tecniche veramente eseguite da essi e assenti nei precedenti capitoli è davvero ammirevole, così come il completo ribilanciamento di ognuno dei ninja che garantisce un'uguaglianza nonostante la varietà del roster.

Grafica e aspetto tecnico:
Sotto il profilo tecnico il gioco si presenta davvero bene: animazioni fluide, attacchi spettacolari e grande dinamismo generale. Il gioco non si discosta clamorosamente dal suo predecessore, ma affina però quei dettagli che solo un fan di Naruto potrebbe notare. Un sapiente uso del cel - shading, inoltre, garantisce ai modelli una veridicità quasi palpabile, così come i colori, molto accesi e forti, sottolineano appieno la grande varietà di mosse rappresentate nel gioco. L'unica nota dolente proviene dagli scenari, i quali rappresentano sì luoghi realmente esitenti nel manga, ma risultano essere piuttosto spogli e decisamente non interattivi.


Modalità: Il piatto offertoci da Naruto Revolution sembra ad una prima occhiata molto ricco: Sfide in locale, online, due modalità principali e via discorrendo, ma se andiamo ad analizzarle nel dettaglio, ognuna di queste modalità sa di già visto oppure è integrata molto male con il resto del gioco o con la natura stessa del brand. Ma andiamo con ordine. Accanto alle classiche sfide in single player quali tornei, la nuova possibilità di disputare campionati (queste ultime due cose usufruibili anche da 8 giocatori in locale), la sopravvivenza e l'allenamento, sulle quali niente si può obiettare, bisogna tener conto anche delle altre tre modalità disponibili. Inanzitutto l'online, rimasto praticamente invariato rispetto al secondo capitolo della saga, dimostra ancora una volta tutte le sue falle e, se può, riesce addirittura a peggiorarle, proponendoci un matchmaking ancora più lento e macchinoso rispetto al passato, un lag improponibile e nessun tipo di punizione per i rage - quitter, ovvero coloro che si disconnettono a partita in corso. Bisogna sempre considerare, in questi casi, che molto spesso la colpa di un online scadente è data dalla community che lo popola, ma sembra che in Naruto Revolution quasi sia impossibile giocare una partita decente con una connessione stabile, e la possibilità di creare un proprio avatar virtuale che combatte al fine di ottenere oggetti per la personalizzazione
dei propri personaggio non incide in alcun modo sul risultato finale. La modalità "Avventura Ninja", invece, ci mostra i tanto decantati "50 minuti in stile anime" (realizzati
Uno screen degli ottimi filmati.
dallo studio Poirrot, già responsabile di quanto visto in Naruto Generation), che a conti fatti non sono affatto male come episodi extra - manga originale, ma che non aggiungono niente a ciò che già c'era. Gli scontri presenti in questa modalità, tra l'altro, sono identici (come struttura) a quelli del Generation, risultando nulla di più che una partita in modalità VS contro il computer a difficoltà "difficile". Ma l'aspetto più tragico di questo nuovo capitolo di Naruto sta nella vera modalità principale nonchè fulcro dell'intera esperienza single player, ovvero il torneo mondiale dei ninja. Dopo aver scelto il nostro personaggio tra quelli sbloccati ci ritroveremo su un'isola sulla quale saranno presenti tutti i ninja di Konoha e qualche "infiltrato" di lusso, i quali ci aiuteranno nella nostra missione dopo che avremo svolto qualche compito per loro. La nostra missione, per l'appunto, sarà quella di competere in (aprite bene le orecchie) caotiche battaglie tutti contro tutti tra 4 ninja differenti al fine di raccogliere quante più sfere possibili per
Il caos del torneo mondiale dei ninja.
ottenere la vittoria. Si, rileggetelo pure quante volte volete, è veramente così. La cosa più tremenda di tutto questo e che saranno disponibili ben 6 gradi di difficoltà, dal grado D all'S+, ognuno dei quali potrà avere anche 5 battaglie di fila da disputare per poter passare alla fase successiva e, se contiamo che ogni grado è costituito da 3 fasi, è facile comprendere come ripetere per circa un centinaio di volte la stessa identica battaglia solo per allungare il brodo è inammissibile per un gioco così curato. L'esplorazione dell'isola, poi, è ridotta ai minimi termini, in quanto si tratta soltanto di esplorare piccole aree accessibili anche tramite teletrasporto, completando incarichi che serviranno solo ad aggiungere personaggi di supporto per le varie fasi del torneo, dunque assolutamente non obbligatorie. Un disastro; così grave da convincere molti giocatori a ignorare completamente questa modalità per fruire soltanto delle altre. Un vero peccato.



Conclusioni:
 
Pregi:
- Gameplay rinnovato che consente maggiori possibilità strategiche.
- Bilanciamento dei personaggi.
- Le mosse combinate e le chicce per i fan.


Difetti:

- Modalità torneo mondiale dei ninja completamente insensata, tediosa ed irritante.
- Filmati belli, ma le storie narrate non aggiungono nulla di nuovo.
- Online a tratti ingiocabile per colpa di un matchmaking ridicolo. 




Spazio ai numeri: 
Grafica: 8. Ottimi modelli e animazioni; scenari che rappresentano con un buon livello di dettaglio quelli presenti nel manga ma che risultano essere troppo spogli.
Gameplay: 9. Le innovazioni apportate e il bilanciamento dei vari personaggi costituiranno le salde basi per il prossimo capitolo che uscirà (molto probabilmente) su next - gen.
Sonoro: 7. Voci originali e doppio audio Inglese/Giapponese; melodie riciclate dai precedenti capitoli della saga ed effetti nella media.
Divertimento: 7. Le battaglie in sè per sè divertono, ma in single player annoia presto. Migliora sensibilmente giocato con un amico.
Longevità: 5,5. Se per "longevità" s'intende "come allungare il brodo per far finta di aver creato una modalità nuova", allora il gioco meriterebbe un 10. Seriamente parlando, si presta molto di più a partite mordi e fuggi.


Voto finale e commento: 7. Sicuramente il gioco in sè per sè risulta divertente, come divertente risulta pad alla mano, e a vedersi è davvero spettacolare, ma le modalità inutili o troppo corte e l'online lo affossano. Questo capitolo verrà sicuramente apprezzato dai fan, i quali noteranno i vari piccoli cambiamenti rispetto al passato e le analogie con l'opera di Masashi Kishimoto, ma è da evitare per tutti quelli che volessero venire per la prima volta a contatto con il brand di Naruto in ambito videoludico.

mercoledì 17 settembre 2014

Pokémon: from generation to generation (Ep. Extra)

   


... Ed eccoci finalmente arrivati all'ultimo episodio di questa serie intitolata "from generation to generation", la quale ci ha portati alla (ri)scoperta di tutte e 6 le generazioni di videogiochi di Pokémon finora uscite sul mercato. Ma se abbiamo analizzato in toto gli anni di evoluzione (passatemi la battuta) del brand, che cosa ancora ci manca da prendere in esame? Semplice... I remakes! Ebbene si, negli corso degli anni Nintendo ha sfornato i remakes di due tra le generazioni più rappresentative della storia della saga, la prima e la seconda, e a Novembre di quest'anno uscirà il remake dedicato alla terza generazione. Che cosa stiamo aspettando, quindi? Riviviamo insieme i fasti di quei tempi e vediamo cosa è cambiato... Gonna catch'em all!



Primi Remakes: Pokémon Verde Foglia & Rosso Fuoco.

 
I giochi escono nel 2004, ad 8 anni dalla commercializzazione di Pokémon Rosso & Blu, e portano con sè numerose novità: inanzitutto, viene venduto assieme ai giochi un adattore da collegare al GameBoy Advance (console scelta per il primo remake) che permette a due videogiocatori di potersi sfidare in lotte via wireless. Secondariamente, all'interno del gioco è inserita una dettagliata guida al gameplay (rimasto pressochè invariato) accessibile mediante la pressione dei tasti L o R. Numerose sono poi le modifiche secondarie, come ad esempio l'aggiunta della possibilità di scegliere un personaggio di sesso femminile oppure l'aggiornamento delle linee evolutive che diventano compatibili con quelle della terza generazione, e ancora nuove sottotrame per quanto riguarda il team
Cover dei remakes della prima generazione.
Rocket e i Superquattro, novtà queste presenti nell'end game. A livello tecnico si nota l'ovvio salto di qualità rispetto alla versione originale: edifici monocromatici e poco dettagliati hanno lasciato il posto a futuristici progetti che combaciano con quanto visto in Smeraldo & Rubino, e gli sprite dei vari Pokémon sono stati ridisegnati completamente. Le vicende sono analoghe a quelle accadute al protagonista del gioco originale. La longevità rimane alta, anche grazia alla possibilità di esplorare ben nove isole una volta completata la trama principale, arrivando anche a poter catturare alcuni Pokémon di seconda generazione. Il fascino del passato è senza dubbio un degno richiamo per i fan della saga e, dal momento che la prima generazione è considerata essere la genesi del mito dei Pokémon, il gioco ha avuto un ottimo riscontro da parte del pubblico, vincendo anche il "Nintendo player's choice award" del 2004. Oggettivamente, però, il remake si lascia giocare senza infamia e senza lode, non rischia e non strafa, non sorprende ma tocca le corde giuste. Si poteva forse fare di più, ma come primo tentativo è da apprezzare. 



Secondi Remakes: Pokémon Heart Gold & Soul Silver.

 
Datati 2009 (N.B.: per noi europei 2010), i remakes della seconda generazione dei Pokémon escono a quasi 10 anni di distanza rispetto alle loro controparti originali. E' facile immaginare come la console ospitante, Nintendo DS, abbia cambiato il modo di fruire sia l'inventario sia i vari PC grazie al touch - screen, rendendo l'intero iter più semplice. Tutta la componente sonora ha subito un completo redseign acustico: si sono infatti abbandonate le musiche in 8 - bit per poterle meglio adattare al comparto audio della nuova console. Altra interessante aggiunta è data dagli scambi offline che alcuni capipalestra ci proporranno: non saremo infatti più vincolati al dover consegnare loro un
Cover dei remakes della seconda generazione.
determinato Pokémon, bensì saremo noi a scegliere e la ricompensa sarà la stessa. La trama ricalca alla perfezione quelle dei giochi originali, così come rimane invariata la grande mole di contenuti, a cominciare dalla possibilità di visitare tutta la Nazione della prima generazione. Assieme ai giochi viene venduto il Poké - Walker, ovvero un oggetto da portare sempre con noi e che conta i nostri passi, donando punti esperienza ad un Pokémon a nostra scelta e permettendogli anche di raccogliere preziosi strumenti dal terreno. A livello tecnico il gioco si presenta bene, sia perchè riprende le basi lasciate da Diamante e Perla sia perchè siamo sul viale del tramonto per Nintendo DS, console oramai spolpata nel suo hardware e capace oramai di tirar fuori il suo meglio. Ancora una volta gli sviluppatori si sono limitati a ricalcare le migliorie apportate dagli episodi principali, raggiungendo questa volta un risultato più soddisfacente rispetto a Verde Foglia e Rosso Fuoco. Un passo in avanti. 



Il futuro: Pokèmon Alpha Sapphire e Omega Rubin.

 
Nei prossimi mesi (Novembre 2014) usciranno in contemporanea mondiale gli attesissimi remakes della terza generazione dei Pokémon. La notizia, attesa da tempo dai fan, è stata ovviamente gradita da tutti gli appasionati e i pre - order per i titoli sono già numerosissimi. Sembra sia stata anche annunciata una Special Edition comprensiva di steelbox, anche se il prezzo rimane un mistero e i rumors si susseguono. Questi nuovi titoli,
Cover dei prossimi remakes della terza generazione.
che usciranno per Nintendo 3DS, riprenderanno la già ottima grafica di Pokémon X & Y e tenteranno di migliorarla. Da alcuni screen ufficiali pubblicati in rete è già possibile ammirare scorci di città ben conosciute dai fan e qualche sprite di alcuni Pokémon. Già confermate al momento della scrittura di questo articolo alcune megaevoluzioni, che doneranno nuova linfa a Pokémon quali Altaria o Swampert. Non si sa ancora molto nè sulla trama, che credo comunque che ricalcherà quanto visto nei giochi originali, nè sulle novità minori aggiunte in questi remakes. Non ci resta quindi che confidare in Nintendo, sperando che questo sia il remake definitivo!

Chiudo quà questo lungo viaggio dedicato all'indimenticabile mondo dei Pokémon, con la speranza di dover scrivere, tra qualche anno, numerosi altri articoli sull'argomento!

lunedì 8 settembre 2014

PREVIEW: Naruto Shippuden Ultimate Ninja Storm Revolution



A pochi giorni dall'uscita nei negozi del quinto videogioco di Naruto per le console maggiori di Sony e Microsoft, che avrà il sottotitolo di "Ultimate Ninja Storm Revolution" (Da ora in poi "Naruto Revolution"),  le informazioni trapelate  sono molte. Vediamo quindi di fare ordine, anche dopo aver provato la demo rilasciata da Namco Bandai lo scorso Luglio, sulle novità presenti in questa edizione, rimandandovi alla prossima settimana per la recensione completa ed introducendo un nuovo tipo di articoli... Le preview!

Nota: Le informazioni non sono ancora del tutto attendibili in quanto non ho il gioco sottomano, astenetevi dal pendere dalle mie parole (Ma quando mai!) fino alla stesura della recensione completa



                         

Liberiamo subito il campo da possibili fraintendimenti: Naruto Revolution è uno spin - off. La storia narrata NON segue gli eventi del manga e il titolo NON è da considerarsi come un episodio principale della saga. Questo spiega, in parte, la decisione di Namco Bandai e di Cyber Connect di non includere, come modalità principale, una modalità storia vera e propria come nel precedente capitolo, bensì di sostituirla con una modalità che ci vedrà protagonisti di un grande torneo nel quale dovremo reclutare ninja via via più forti per poter aspirare al titolo di miglior ninja sulla faccia della terra. Ciò non è altro che un banale pretesto per farci prendere confidenza con il rinnovato battle system del titolo e per poterci narrare storie legate per la maggior parte ai filler dell'anime di Naruto (Ovvero episodi che raccontano vicende non ufficiali). I combattimenti saranno intermezzati da piacevoli sequenze in anime (Curate dallo Studio Poirrot, già responsabile dei filmati di Naruto Generations), per un totale di 50 minuti inediti che andranno a chiarire il passato dei membri dell'Akatsuki. Una vera chicca per i fan del manga. Altra novità è una modalità molto simile come impostazione ai giochi Nintendo della serie Super Smash Browl, in quanto combatteranno simultaneamente 4 ninja in un tutti contro tutti frenetico e caotico. Ovviamente, in single player questa modalità non ha senso di esistere, ma se fosse disponibile in multiplayer per 4 giocatori (cosa non scontata visto che dalle indiscrezioni trapelate sembra che ciò non sia previsto) potrebbe essere una aggiunta davvero molto divertente. Le innovazioni più succuse derivano però dal sistema di combattimento. Rimane invariato il sistema di sostituzioni limitate, ma adesso potremmo scegliere per il nostro personaggio, prima di ogni battaglia, tre differenti stili di combattimento: il primo ci permetterà di usare il Risveglio (una forma potenziata con nuove mosse e abilità) e il Vero Risveglio per alcuni, il secondo ci darà la possibilità di usare la Ultimate Jutsu assieme ai nostri compagni di squadra ed il terzo servirà a farci aiutare direttamente durante la battaglia da essi con il tentativo di indebolire l'avversario. Questa ventata di novità, oltre che a mettere le basi per quello che sarà il capitolo definitivo della saga, la quale si proietterà in futuro su Ps4 e Xbox One, ci apre ad una miriade di nuove possibilità strategiche e approcci diversi alle battaglie.

PRIME IMPRESSIONI: Il fatto di essere uno spin - off è già di per sè un deterrente sulla qualità del titolo e sappiamo già che la modalità principale, se sarà fatta bene, potrà arrivare di poco al di sopra della sufficenza poichè non retta dalla trama del manga bensì da inspidi filler, ma le novità apportate al combat system e quantomeno i vari tentativi di rinnovare di anno in anno la saga fanno ben sperare. Alla prossima settimana per la recensio
ne completa!

domenica 31 agosto 2014

Bravely Default: Flying Fairy Review




Console: Nintendo 3DS
Data di uscita: 2012 (Giappone) 2013 (Europa)

Il vecchio che torna nuovo.


Il panorama dei GDR è  divenuto oramai vastissimo e ogni anno vedono la luce numerosi titoli di questo tipo. Abbiamo oramai sistemi di combattimento che amalgamano alla perfezione turni e tempo reale, altri ancora che sono più strategici, altri vengono definiti "action con elementi da gdr" per la loro somiglianza ai più adrenalinici titoli di pura azione. Il titolo che oggi prendiamo in esame usciva nel 2012 e si presenta come un classicissimo gioco di ruolo a turni, nel quale il susseguirsi delle azioni viene deciso in base alla statistica velocità di alleati e nemici. Come è possibile, allora, che questo titolo abbia ottenuto risultati di vendite così positivi tanto da far annunciare ai producer di voler sfornare un titolo della saga all'anno? E' bastato il richiamo dei vecchi fasti dei GDR per
La cover del gioco.
avvicinare fan e neofiti? In parte questa può essere la spiegazione, ma ciò non è sufficente. Infatti il sistema di combattimento di Bravely Default si basa sì sui canonici turni, ma con una innovazione determinante: Ad ogni turno, alleati e nemici ottengono 1 PB (Punto battaglia), spendibile per compiere azioni quali attaccare o scagliare incantesimi. A questo punto, il giocatore può decidere di proseguire con il regolare andamento dei turni, oppure avvalersi del sistema chiamato, appunto, Bravely&Default. Il comando Default permette di aggiungere un ulteriore PB al proprio totale (Fino ad un massimo di 4) ed inoltre di
difendersi dagli attacchi nemici, limitando così i danni ricevuti. Il comando Bravely, invece, può essere selezionato più volte nel corso di uno stesso turno per aggiungere azioni in successione, fino ad un massimo ancora una volta di 4 totali, e scatenare quindi combo di attacchi ed incantesimi per infliggere notevoli danni ai nemici. Questa novità permette agli scontri di essere molto dinamici nonostante la ovvia staticità che un sistema di gioco a turni prevede. Il tutto è reso ancor più determinante ai fini del gameplay dal fatto che, specialmente durante gli scontri con i boss, dovremo essere abili nel concatenare i comandi Bravely e Default per avere la meglio sul nemico, cosa che aggiunge anche un pizzico di strategia al tutto. Ciliegina sulla torta è la possibilità di aumentare la velocità delle animazioni dei combattimenti fino ad un 4x, cosa che risulta particolarmente utile quando vorremo far salire di livello i nostri personaggi con numerosi scontri (che avvengono in maniera casuale durante l'esplorazione dello scenario). Altra aggiunta al classico sistema dei giochi di ruolo a turni è il fatto di poter disporre a proprio piacimento di un intero villaggio da ricostruire, servendoci dei nostri amici aggiunti via Street Pass per poter dimezzare di volta in volta i tempi di lavoro per le varie operazioni. Bonificando le varie aree del villaggio che dovremo ricostruire, infatti, otteremo bonus per i nostri personaggi, come ad esempio un rifornimento gratuito e continuo di oggetti curativi o mosse speciali per i nostri attacchi più potenti. Unica cosa che stona è la discutibile scelta di non far concludere il gioco alla prima volta che arriveremo alla fine del nostro lungo viaggio, bensì di far ripetere (per ben 3 volte) l'intero percorso al videogiocatore per esigenze di trama, cambiando però i mostri che potremo incontrare durante l'esplorazione, e non vi dico di più per evitare spoiler.

Tocchi di Square Enix.


Il gioco è stato sviluppato dalla stessa casa produttrice della saga di Final Fantasy, celeberrima per aver esordito proprio con la formula del videogioco di ruolo scandito dai turni. I punti di contatto tra i primi giochi della saga regina del fantasy nei videogame e questa nuova IP sono numerosi, tanto che non basterebbe un solo articolo per descriverli tutti. Inanzitutto la trama, molto simile al primo Final Fantasy, prevede il risveglio da parte dei protagonisti (chiamati guarda caso (se non propriamente per tutto il gioco ma comunque in più di qualche occasione) Guerrieri della Luce) di quattro diversi cristalli, uno per ognuno dei diversi elementi, che sono stati soggiogati dal male. Ma sulla trama ci soffermeremo maggiormente nel prossimo punto delle recensione. Continuando con i punti in comune tra le due saghe balza subito all'occhio la presenza delle aerenovi, caratteristiche della saga di Final Fantasy, e dei Pirati del Cielo. Le ambientazioni, inoltre, a volte sembrano quasi riproporre i canoni della già citata saga, senza però mai copiarle ed aggiungendo sempre qualche dettaglio accattivante. Saremo chiamati ad esplorare deserti, lande rocciose, vulcani sotterranei, cave di marmo, castelli, foreste, boschi velenosi e sconfinati oceani, facendo la conoscenza di varie città tutte caratterizzate molto bene e
I modelli dei quattro protagonisti.
difficilmente dimenticabili per le loro diverse peculiarità. Il tutto è sorretto da un impianto grafico di buon livello, che propone a schermo personaggi, nemici ed ambientazioni ben definiti. Lo stile è ciò che può lasciare maggiormente perplesso il videogiocatore che si avvicina per la prima volta a Bravely Default, in quanto i personaggi, che siano alleati, antagonisti o NPC, non sono riprodotti con dei corpi realisticamente proporzionati, bensì ne è evidenziata la rotondità di fianchi e guance e i modelli sono di dimensioni esigue, quasi si volesse rendere il tutto più cartoonoso. Duole solo dover affermare che il touch - screen della console rimane praticamente inutilizzato per tutta la durata del nostro gameplay, rendendolo di fatto un elemento inutile. Un peccato.

Una trama matura.


Contrariamente a quanto qualcuno possa aver pensato leggendo il mio piccolo accenno alla trama fatto nel punto precedente, la storia che ci viene proposta in questo titolo è molto matura. Abbiamo da una parte la classica storia che vede protagonista l'eterna lotta tra il bene e il male, ma dall'altra abbiamo anche sottotrame che danno maggiore spazio a
La trama ruota attorno a quattro di questi grandi cristalli.
storie dal tono più adulto, ed è bello constatare di come il team di sviluppo non si sia fatto riserve sul fatto di proporre scene anche molto crude, almeno a livello narrativo. Guerre, sanguinose battaglie, genocidi di massa perpetrati solo per acquisire il potere, persone costrette a massacranti orari di lavoro per potersi permettere acqua appena bastante a sopravvivere sono solo alcune delle storie delle quali i nostri personaggi saranno testimoni. I personaggi, inoltre, seppur a volte stereotipati, risultano godibili, che siano essi divertenti, determinati o odiabili. Ciò accade sia per quanto riguarda i protagonisti che i nemici che gli NPC, cosa che dona al gioco un ottimo spessore a livello narrativo che ci spinge a conversare con più persone possibili e a voler scoprire il maggior numero di sottostorie, cosa che ci sarà utile anche per sbloccare le diverse classi presenti nel gioco. Come unire l'utile al dilettevole, quindi.



Conclusioni.


Pregi:
- Ottimo sistema di combattimento e longevità.
- Novità che calzano alla perfezione per tutto il corso del gioco.
- Trama matura che non si risparmia storie cruente.


Difetti:

- Con tutta la buona volontà degli sviluppatori rimane comunque un titolo ostico da digerire per i neofiti.
- Discutibile scelta di far ripetere più volte la trama principale.
- Totale mancanza di un adeguato utilizzo del touchpad della console. 



                            SPAZIO AI NUMERI.

Grafica: 8.  Discutibile lo stile, non l'aspetto tecnico.


Gameplay: 9. Solido, e tenta anche di apportare novità al genere che risultano ben assortite anche nel lungo periodo.


Sonoro: 8,5. Fa il suo dovere, le musiche risultano sempre godibili e adatte e c'è la possibilità di riascoltare i dialoghi tra i personaggi in lingue originale.


Divertimento: 7,5. Bisogna farsi comunque piacere il genere per poterlo apprezzare appieno, e anche se ciò è abbastanza ovvio con i giochi di questo tipo si poteva fare un po' di più anche per favorire i casual gamers.


Longevità: 9,5. Enorme, tanti luoghi da esplorare, mostri da uccidere e cose da fare. Almeno 50 ore solo per una prima passata, senza contare il fatto di dover ripetere le nostre imprese.


Voto finale e commento: 8,5. Nonostante i difetti che possono minare l'esperienza di gioco ci troviamo di fronte ad un ottimo titolo sotto tutti i punti di vista e che riuscirà a catturare fino in fondo chi voglia entrare nel fantastico mondo che Bravelu Default: Flying Fairy ci propone.

venerdì 29 agosto 2014

Dragon Quest VI Review

Dragon Quest VI: Il Regno dei Sogni.
 Console: Nintendo DS (recensito per questa console)
Data di uscita: 2010 (Giappone), 2011 (Europa)


Introduzione.


Nel momento in cui acquistai Dragon Quest VIII: L'Odissea del Re Maledetto per Playstation 2 mi innamorai di questa longeva saga. Anche l'episodio che andrò a recensire oggi, ovvero il numero VI, è, come tutti gli altri, un gioco di ruolo con combattimenti a turni. Uscito nel lontano 1995 per il SuperFamicom è oggetto di un remake nell'anno di grazia 2011, è la console scelta è il Nintendo DS. Il gioco non si discosta dall'origianle rispetto all'originale per una veste grafica leggermente migliorata e per la presenza di una arena nella quale far competere alcuni mostri che potremo reclutare durante l'avventura. Andiamo a vedere nel dettaglio i vari aspetti del titolo.


Gameplay.


I combattimenti si svolgono a turni. Ad ogni azione potremmo decidere se attaccare con l'arma equipaggiata, difenderci, utilizzare una magia o provare a fuggire dallo scontro. Gli incontri avvengono in maniera casuale durante l'esplorazione dei vari scenari e ad ogni battaglia vinta ogni personaggio acquisirà punti esperienza utili per salire di livello. Non dovremo impostare alcuna abilità per i nostri avatar virtuali poichè i miglioramenti alle statistiche che otteremo ad ogni avanzamento di livello sono pre-impostate per ogni personaggio (come da tradizione della saga). L'unico modo che avremo per poter agire direttamente sulle statistiche o sulle abilità sarà quello di cambiare classe ai nostri personaggi scegliendo una tra le 9 classi inizialmente disponibili. Questa scelta modificherà infatti i parametri dei nostri personaggi e, mano mano che essi porteranno vittoriosamente a termine le battaglie affrontate, essi potranno migliorare la padronanza di una specifica classe ed acquisire via via abilità esclusive. Una volta raggiunto il massimo livello di padronanza in due delle classi base si potrà scegliere di far intraprendere al personaggio la via per una classe che combini le abilità di entrambe e che, di conseguenza, sia più potente delle precedenti. Ad esempio, la classe del guerriero e del mago possono combinarsi per dar vita alla classe del templare, il quale avrà una buona forza ed una buona intelligenza ed imparerà attacchi elementali con la spada. Il tutto dona una ottima varietà al gameplay e favorisce la sperimentazione di diversi stili di gioco. Venendo a parlare della principale novità introdotta in questo capitolo, ovvero l'arena dei mostri, va' specificato che essa è praticamente una sorta di torneo composto da diverse fasce di difficoltà nel quale far competere mostri che potremo reclutare nel corso dell'avventura. Alcuni di essi si uniranno a noi in maniera spontanea dopo averci parlato, altri invece avranno richieste che dovremo soddisfare prima di poterli accogliere nel nostro gruppo. Comunque sia, potremo assegnare una classe anche ai mostri acquisiti ed equipaggiarli in base alle loro possibilità. Questa novità espande di una decina di ore la già sostenuta longevità del gioco.

Trama.


La trama vede protagonista un giovane senza nome, come da consuetudine della serie, che sarà costantemente sospeso tra il mondo reale ed il mondo dei sogni. Egli verrà scelto dalla Dea della Luce come suo eletto e dovrà quindi mettere insieme un gruppo di avventurieri che lo aiutino a sconfiggere il malvagio tiranno Lucertow. Non molto originale. Unica cosa positiva è il fatto di potersi spostare liberamente tra i due mondi e quindi potersi trovare di fronte a più storie che si intersecano tra loro. Le sottotrame che il gioco ci propone sono perlopiù i classici espedienti che un videogioco di ruolo ha per convincerti ad entrare in una determinata grotta e farti di conseguenza andare avanti nella trama; senza infamia e senza lode. Gli alleati con i quali avremo a che fare (Disegnati da Akira Toryiama, autore del mitico Dragon Ball) sono caratterizzati in maniera abbastanza buona ed ognuno ha una sua sottotrama ed una personalità che implicherà di adottare approcci diversi per poterli convincere ad unirsi a noi. Nota di merito per l'adattamento della traduzione italiana per quanto riguarda i dialoghi con gli NPC: ogni città che esploreremo avrà abitanti appartenenti ad una diversa nazionalità esistente, e di conseguenza potremo trovarci di fronte ad una città portuale con abitanti dalla pronunciata cadenza brasiliana o ancora un villaggio di pescatori romagnoli. Una ottima idea che farà fare delle grandi risate a chi saprà cogliere le sue varie sfumature.

Grafica e aspetto tecnico.


Come prevedibile per un gioco uscito nel 1995 i modelli dei personaggi, dei nemici e degli scenari non sono niente di trascendentale. La scelta dei colori è molto azzeccata, poichè tinte vivide e fresche contribuiscono a donare al gioco un tono solare e allegro oppure cupo a seconda di che luogo ci troveremo di fronte. Un peccato che non siano state introdotte le animazioni degli alleati che attaccano i nemici che si troveranno di fronte in quanto la visuale di battaglia sarà praticamente quella che hanno i nostri eroi durante il combattimento. Un remake un po' pigro ed un adattamento alla console che poteva essere fatto meglio, dunque, che non inficia però l'esperienza di gioco in maniera pesante.

Conclusioni.


Pregi:
- Solido sistema di combattimento.
- Numerose combinazioni tra le classi che favoriscono la sperimentazione.
- Buona difficoltà e longevità adeguata. Possibilità di esplorare liberamente due mondi
.


Difetti:
- Aspetto tecnico rimasto fermo al 1995.
- Un po' ostico per i neofiti del genere a causa di meccaniche non troppo snelle.
- Varietà di nemici e scenari insoddisfacente. La possibilità di poter salvare soltanto all'interno delle città ne inficia la natura portatile che il remake dovrebbe avere.

                       Spazio ai numeri.


Grafica: 6,5. Insoddisfacente per un adattamento del 2011. I colori salvano l'impatto generale.


Gameplay: 8,5. Ai suoi tempi sarà stato certamente più godibile, adesso le novità si notano meno. Rimane comunque un Combat System solido, così come le combinazioni tra le classi.


Sonoro: 6,5. Musiche ed effetti nella media.


Divertimento: 7. C'è molto da fare e molto da esplorare, ma si sente il peso degli anni.


Longevità:8,5. Molto vasto, presenza di missioni secondarie opzionali e di due mondi liberamente esplorabili.


Voto finale e commento: 7. Una conversione che non aggiunge nulla a quanto di buono il titolo già non avesse nel 1995, ma non ne lima nemmeno i difetti. Consigliatissimo ai fan della saga di Dragon Quest che non lo hanno potuto apprezzare all'uscita e, in maniera più estesa, agli amanti dei tipici GDR a turni, ma non ai neofiti del genere.

martedì 26 agosto 2014

Fifa Street meets Anime: Episode 02




... Ed eccoci al secondo episodio della serie che mischia gli anime al calcio! (Suona stranissimo a scriversi.)
Prima vera partita, primo vero commentary. Più o meno. Dateci un'occhiata, se volete! Presto il terzo episodio della serie! Bye bye!
https://www.youtube.com/watch?v=nnRHjLZolsU&index=2&list=PL38bOyHDLpLSPGyo0i-30ZG2ZJVjYWsGU

lunedì 25 agosto 2014

Fifa Street meets Anime: Episode 01



Oggi vi scrivo per proporre alla vostra attenzione una cosa un po' particolare... Un esperimento, diciamo. Io e la mia ragazza, muniti di telefono per registrare, ci siamo cimentati nel nostro primo "gameplay - commentary" di un videogioco: FIFA Street. Si lo so, lo so cosa pensate. La serie ufficiale di Fifa è sicuramente ottima sotto il profilo simulativo ma è una copia di se stessa anno dopo anno... Ma dall'uscita su Ps2 del primo Fifa Street le cose sono cambiate. Per la prima volta sono state introdotte delle partite di calcio a 4 basate sul fresstyle, sulle giocate, sui "numeri"... Il tutto senza arbitri che ci impedivano di prendere a badilate i nostri avversari. Vi assicuro che il capitolo per Ps3 in quanto a divertimento, modalità e realizzazione è un ottimo videogioco. E soprattutto ci permette di creare una squadre tutta nostra, scegliendone logo, magliette e componenti. Data la nostra passione per gli anime e i manga, e anche (ovviamente) per i videogiochi abbiamo tentato di unire le due cose... Come? Semplice, creando una squadre composta da personaggi tratti proprio dal mondo dell'animazione giapponese! In questo primo episodio introduttivo vi presentiamo la squadra, la sua rosa e i giocatori uno ad uno! Se la cosa vi incuriosisce... Check it out! https://www.youtube.com/watch?v=hOsvgMePWHg

Grazie in anticipo a chi guarderà il video, sappiate che è tutto molto amatoriale e che le prime volte il commentary è un po' fiacchetto! Con il passare degli episodi poi ci svegliamo sempre di più, non temete. A volte siamo anche divertenti. Basta saperci prendere. Credo. Alla prossima!

lunedì 11 agosto 2014

Agosto, mannaggia a te...

Ehm ehm ehm... Ebbene si. Avevo in mente di scrivere un bel po' di cose sul blog durante questo mese. AVEVO. E' estate per tutti, ok? Non guardatemi così male... Prometto che tra qualche settimana rinizio a scrivere per bene! Questa assenza di post è dovuta soprattutto alla mia mancata voglia, però c'è anche da dire che per mancanza della grazia del dio denaro di fumetti di cui parlare o videogiochi di recensire ne ho avuti davvero ben pochi tra le mani... Ma comunque, non disperiamo! Arriveranno tempi migliori!
Si spera. E se non arrivano pace, si vive lo stesso! Quindi che i miei pochissimi lettori mi scusino, tornerò presto con nuovi argomenti ed articoli, stay tuned e abbiate pazienza!
Nicola.

domenica 20 luglio 2014

Un po' di auto - pubblicità!

 
Ciao a tutti! Questa volta scrivo questo breve post per informarvi che io e la mia ragazza
abbiamo aperto una pagina che tratterà di anime e manga con la quale speriamo di poter condividere con altre persone la nostra passione! La pagina cercherà di proporre immagini divertenti, aggiornamenti sugli ultimi capitoli della saghe più famose, disussioni e video inerenti al mondo degli anime e manga! Quindi, se vi va, fate un salto a questo indirizzo https://www.facebook.com/otakuisland.animemanga?ref_type=bookmark e spolliciate! Grazie in anticipo anche solo per l'attenzione e a presto per l'ultimo episodio della serie Pokémon Generation!
Nicola.

lunedì 7 luglio 2014

Pokémon: from generation to generation (ep. 6)

Pokémon: from generation to generation (ep. 6)

Dopo una lunga cavalcata fatta di ricordi giungiamo infine ai giorni nostri: anno 2013, in tutto il mondo escono Pokémon X & Pokémon Y, espressione ultima di quella che è stata una delle saghe videoludiche più prolifiche degli ultimi 15 anni. La nuova generazione non

Le copertine dei due giochi.
poteva vedere la luce se non su una console altrettanto al passo con i tempi come Nintendo 3DS: si calcola che nel primo mese dall'uscita dei giochi ben 1 possessore su 5 di tale piattaforma abbia acquistato uno dei due titoli. Numerose sono le novità introdotte: la grafica in 3D è migliorata, così come la qualità dei filmati in computer grafica, e sono state accorpate all'offerta nuove funzioni quali ad esempio il poké io&te, ovvero uno spazio dove poter coccolare e cibare il proprio pokémon, oltre che a farlo divertire con simpatici minigiochi, al fine di aumentare l'affinità con esso, o il super allenamento virtuale, utile a creare il prototipo del pokémon perfetto. Per quanto riguarda il combat system, esso è stato rivoluzionato come non accadeva dalla seconda/terza generazione grazie all'introduzione di un nuovo tipo, "Folletto", il quale depotenzia notevolmente le squadre basate sul tipo drago. Inoltre sono state aggiunte, per alcuni pokémon, le cosiddette megaevoluzioni, ovvero un cambiamento ed una conseguente ulteriore mutazione di un pokémon che sembrava aver già raggiunto lo stadio finale in un esemplare di maggior potenza. Al fine di rendere equilibrati i combattimenti e per non favorire squadre interamente composte da megaevoluzioni sarà possibile far mutare un solo
Alcuni esempi di megaevoluzione. (Lucario, Mewtwo, Blaziken)
pokémon per ogni battaglia. Per poter consentire ad un nostro pokémon di megaevolversi sarà necessario trovare e far tenere come strumento una pietra che riporta il nome del pokémon stesso (Ad esempio, la Garchompite permette la megaevoluzione di Garchomp). La trama è invece più lineare del solito e, a mio avviso, sin troppo guidata rispetto ai titoli precedenti: il nostro protagonista partirà infatti dalla cittadina di Borgo Bozzetto, situata nella regione di Kalos, e sarà accompagnato da ben quattro amici, due ragazze e due ragazzi. Dopo la consegna dello starter e la partenza tali personaggi faranno continuamente la loro comparsa per darci consigli, sfidarci, indicarci la via da seguire o addirittura consegnarci MN. L'introduzione dell'Holovox, ovvero di un oggetto che permette non solo di chiamare ovunque e chiunque ma addirittura di visualizzare un'immagine olografica della persona, contribuirà a rendere il senso di avventura che aveva contraddistinto le precedenti generazioni un mero ricordo, soprattutto a causa dei continui consigli che ci verranno impartiti grazie a questo strumento. La sensazione di essere guidati o comunque di avere tra le mani un gioco forse a volte sin troppo semplificato si sente anche confrontando l'utilizzo che veniva fatto dello strumento Condividi Esperienza in precedenza con quello che ne viene fatto adesso: nelle generazioni passate tale strumento veniva assegnato ad un pokémon, solitamente di livello inferiore, che guadagnava la metà dell'esperienza di una battaglia, spartendola con il pokémon che aveva vinto la lotta. Adesso invece basterà attivarlo per far guadagnare a tutti i pokémon della squadra esperienza per ogni battaglia, così da azzerare la fatica che allenare un pokémon produceva. Un po' troppo semplice. L'organizzazione criminale che ci troveremo stavolta ad affrontare è denominata Team Flare, e non aggiunge nulla di nuovo a quanto già visto se non che le loro mire sono stavolta rivolte al lucrare resuscitando antichi fossili pokémon e a sfruttare il potere della megaevoluzione. Una volta arrivati alla fine del nostro viaggio e sconfitti i Superquattro, anch'essi affrontabili in un ordine scelto da noi come avvenuto nella quinta generazione, ed aver sconfitto la Campionessa della Lega Pokémon, l'eng game di X & Y si attiene ai livelli di Smeraldo, grazie alla presenza di un luogo ove poter affrontare allenatori in successioni per conseguire titoli e riconoscimenti e la consueta caccia ai leggendari.

In conclusione, ci troviamo di fronte a dei giochi dallo stampo molto classico e dalla formula rodata, che non appagano per quanto riguarda l'aspetto avventuroso ma che riescono a catturare grazie alle novità apportate e al quantitativo di cose che essi ci permettono di fare con un semplice touch screen. So... gonna catch'em all!


P.s: Presto in arrivo l'episodio extra di questa piccola rubrica dedicato ai remakes delle varie generazioni!

domenica 6 luglio 2014

Pokémon: from generation to generation (ep.5)

Pokémon: from generation to generation (ep.5)

La quinta generazione dei pokémon rappresenta due facce della stessa medaglia: ha frantumato i precedenti record di vendite stabiliti da pokémon Diamante & Perla ma anche diviso i videogiocatori subendo numeroso critiche su forum e social network. Ma andiamo con ordine. La console ospitante questa nuova generazione è ancora una volta il Nintendo DS, piattaforma sulla quale vedranno la luce dapprima pokémon versione Bianca & Nera

I tre starter iniziali della quinta generazione.
(2011) e ,successivamente, i loro seguiti diretti, pokèmon versione Bianca & Nera 2 (2012). Le novità apportate al combat system non sono rilevanti in quanto i controlli erano già stati riprogettati per il touch screen nella precedente generazione e vengono mantenuti pressochè invariati in questa. In questi nuovi capitoli vengono aggiunte  le lotte in triplo, ovvero combattimenti in 3 vs 3, e le lotte a rotazione, ovvero sfide nelle quali a combattare saranno solo i pokémon che si affrontano frontalmente, con possibilità di ruotare il campo di battaglia sacrificando però un turno. A livelllo grafico abbiamo un migliloramento di quanto visto in Diamante & Perla con ambienti e modelli in 3D usati sapientemente e l'aggiunta delle animazioni durante le lotte. Per quanto riguarda la trama essa si attesta sui canoni dettati oramai sin dagli albori della saga: il nostro protagonista abita in una casa di Soffiolieve, nella regione di Unima, e dovrà affrontare un avventuroso viaggio in compagnia dei propri pokémon, uno dei quali gli verrà immediatamente consegnato dalla professoressa e studiosa Aralia. Il conseguimento delle otto medaglie ed il raggiungimento della Lega Pokèmon sarà però messo a repentaglio da una nuova organizzazione criminale denominata Team Plasma e capeggiata da Ghecis. Il figlio dello stesso Ghecis, N, ha suscitato grandi reazioni tra i fan, per lo più discordanti, poichè il suo carattere è oscuro e tenebroso e il suo intento è quello di separare il mondo degli umani da quello dei pokémon, convinto che essi debbano vivere in libertà. Probabilmente angosciato dal dover sfruttare gli stessi pokémon come "armi" per far valere le sue ragioni, N arriverà a compiere azioni malvagie e dannose per l'equilibrio del mondo. Una volta giunti alla lega e sgominato per sempre il Team Plasma dovremo affrontare proprio Ghecis, grazie anche all'aiuto di uno dei due leggendari Reshiram o Zekrom. L'end game è probabilmente il piatto più ricco dell'intera offerta: potremo dedicarci alla cattura delle varie specie di pokèmon presenti ad Unima o scovare i vari leggendari che la popolano, oppure ancora esplorare le tre città rimanenti indicate dalla mappa e precedentemente inaccessibili al fine di incontrare alcune vecchie conoscenze, ed infine sfidare nuovamente i superquattro della lega (stavolta affrontabili nell'ordine che si preferisce) e il vero campione, i quali presentano tutti squadre composte da pokèmon di almeno 20 livelli superiori alla precedente visita del protagonista. Come già accennato in precedenza, pokèmon versione Bianca & Nera 2 sono il seguito diretto dei loro predecessori, e gli avvenimenti narrati si svolgono due anni dopo i precedenti capitoli. Ritroveremo però un'Unima drasticamente cambiata e ricoperta da ghiacci e nevi perenni a causa dei malvagi piani di Ghecis, tornato nuovamente alla carica grazie anche al potere del leggendario Kyurem. Questo gioco varia la rodata formula composta da due giochi principali ed un episodio "riassuntivo" fornendoci una vera e propria nuova avventura nel mondo dei pokèmon. "Sembra tutto così perfetto che sembra impossibile avere da ridire riguardo al lavoro svolto da Gamefreak", vi starete ripetendo mentalmente. Eppure la comunità di appassionati ha mosso al team nipponico critiche riguardanti una mancanza di creatività e di novità soprattutto per quanto concerne il design dei pocket - monster. Oggetto della
I pokémon oggetto della discordia: Trubbish e Garbodor.
maggior parte delle remore da parte dei videogiocatori è il pokèmon chiamato Trubbish e la sua evoluzione Garbodor: essi infatti hanno le sembianze di sacchi della spazzatura. La carenza di idee del team, a detta degli appassionati, ha portato con sè un vento nostalgico che rievocava le prime generazioni, ricche di spunti e di originalità, in favore delle presenti, sature e oramai divenute l'ombra di un tempo. C'è però da dire che qualunque appassionato della saga sa che le novità non sono stato mai eccessive nel passaggio di generazione in generazione e che cadute di stile in quanto a design dei pokèmon sono state sempre presenti in ogni capitolo.

In conclusione, questa quinta generazione ci porta ben due diverse avventure da vivere e quattro diversi giochi da assaporare, con un end game ricchissimo ed una progressione nella storia interessante ed impegnativa. Probabilmente la grande maggioranza delle critiche sono avvenute a causa del oramai consolidato fenomeno dei "leoni da tastiera" che ha sempre più preso piede anche grazie ai vari social network che, seguendo come un branco di pecore le idee di pochi, ha amplificato la portata di dicerie che non hanno comunque intaccato il successo della serie. So... Gonna catch'em all!

sabato 5 luglio 2014

Pokémon: from generation to generation (ep.4)

Pokémon: from generation to generation (ep. 4)

La quarta generazione dei pocket monster è composta da tre giochi: Pokèmon Diamante & Perla e Pokèmon Platino, maggiormente incentrato sulle avventure del leggendario Giratina. I primi due titoli hanno fatto registrare il record di vendite per quanto riguarda l'intera saga: due milioni di copie vendute in una settimana dal lancio soltanto in Giappone. In
Le copertine dei tre giochi di quarta generazione.
Europa i titoli arrivano con un canonico anno di ritardo rispetto ai paesi del Sol Levante, precisamente nel 2008, e anche in occidente è subito record. Parte del successo di questa nuova generazione è dovuta al salto generazionale compiuto dai suddetti videogiochi passando da GameBoy Advance a Nintendo DS, una console assolutamente innovativa e all'avanguardia, con la quale gli sviluppatori hanno potuto ricreare un mondo completamente 3D con telecamera posta in alto e alle spalle del protagonista, superando in questo modo la bidimensionalità della serie. Ad essere riprogettati in favore della nuova console sono anche i controlli, riadattati al meglio per il touch screen posto nello schermo inferiore. Da qui, il videogiocatore potrà controllare facilmente con lo stilo integrato nella console i propri Pokèmon, le loro mosse, lo zaino ecc. ecc. I pokèmon introdotti in questa generazione sono ben 107, portando così a 497 il numero totale dei mostriciattoli esistenti. In Pokèmon Diamante & Perla sarà possibile catturare circa 400 di essi, importando i rimanenti da cartucce per GBA compatibili con la console stessa. Indipendentemente da quale gioco voi scegliate, la trama partirà dalla città di DueFoglie, situata nella regione di Sinnoh. Qua farete la conoscenza con il professor Rowan, il quale provvederà a consegnarvi uno dei tre starter a vostra scelta e il pokèdex con il quale registrare ogni specie che incontrerete dopo che vi sarete liberati dell'attacco di due pokèmon selvatici un po' troppo irrequieti. Il vostro compito sarà quello di collezionale le otto medaglie detenute dai capipalestra di tutta Sinnoh al fine di avanzare nel gioco

Gli "evil" dei vari titoli: il Team Galassia.
raggiungendo la Lega Pokèmon e diventare Campioni. A mettervi i bastoni tra le ruote stavolta sarà il Team Galassia, interessato al potere sprigionato dall'evoluzione dei pokèmon che andrà combinato con quello di uno dei due pokèmon leggendari presenti sulla copertina: Dialga, signore dello spazio, o Palkia, signore dello tempo. Oltre a cercare di conquistare le medaglie nelle varie palestre, quindi, il nostro eroe dovrà sgominare questa nuova associazione che mette a repentaglio il normale corso delle cose nel nostro mondo, arrivando ad ingaggiare una epica battaglia proprio con i già citati pokèmon leggendari. A livello di combat system la quarta generazione non introduce novità rilveanti se non la già citata semplificazione dei comandi e dell'inventario. Dopo il conseguimento del titolo di campioni della lega di Sinnoh potremo recuperare un potenziamento per il nostro software di riferimento che ci permetterà di registrare al suo interno non solo i pokèmon presenti in questa regione ma tutti quelli comparsi sino ad ora: il pokèdex nazionale. Una volta ottenuto questo oggetto verrà sbloccata una zona chiamata Parco Amici e la Zona Lotta, divisa in tre aree diverse: Area Provviste, Area Sfida e Area Svago. In maniera analoga a quanto avveniva in Pokèmon Smeraldo, potremo dar vita a lotte impegnative e strategiche al fine di ottenere premi o riconoscimenti per i nostri pokèmon, oppure potremo divertirci nell'esplorare le nuove zone sbloccate per catturare più specie possibili ed imbatterci in nuovi leggendari. Questa volta, al contrario della precedente generazione, l'end game si presenta ricco sia qualitativamente che quantitativamente.

In conclusione, la quarta generazione dei Pokèmon è stata sì la più venduta, ma andrebbero analizzati con cautela i motivi: vere e proprie innovazioni nel sistema di combattimento o nella progressione nell'avventura non ve ne sono, i pokèmon dal design particolarmente ispirato e iconico si contano sulle dita delle mani e i cattivi non sono propriamente originali. Sarebber però riduttivo considerare come unico motivo per i notevoli dati di vendita la grafica in 3D ed una maggiore accessibilità ai comandi del gioco. La ragione di questo exploit commerciale va secondo me ricercata nei videogiocatori stessi, che hanno deciso di premiare la saga come a voler dire lei "grazie" per tutti gli anni passati assieme e ai giochi di qualità sfornati nel corso del t
empo. So... Gonna catch'em all!

venerdì 4 luglio 2014

Pokémon: from generation to generation (ep.3)

Pokémon: from generation to generation (ep.3)

La terza generazione dei pokèmon giunge in Italia nell'estate nel 2003, accompagnata da una campagna pubblicitaria insistente ed onnipresente, ed è composta originariamente dai titoli chiamati Rubino e Zaffiro, ai quali si aggiungerà poi, due anni più tardi, pokèmon Smeraldo, maggiormente incentrato sulla storia del pokèmon leggendario Rayquaza. I nuovi

Le copertine dei tre titoli di questa generazione.
titoli targati Game Freak esordiscono sulla nuova console Nintendo, il Gameboy Advance, dimostrando sin dalla prima occhiata il salto grafico rispetto al passato:  si passa dai 52 colori utilizzati per la seconda generazione ai 512 della terza. L'impatto è incredibile, e l'aggiunta di dettagli quale le orme lasciate sulla sabbia o le condizioni metereologiche dinamiche come il pulviscolo vulcanico o la pioggia scrosciante contribuiscono a demarcare il salto generazionale. Lasciando da parte l'aspetto tecnico, nella terza generazione viene introdotta la novità più importante dell'intera serie, ovvero la "natura", la quale differenzierà ogni pokèmon dall'altro. In che modo? Garantendo statistiche differenti determinate casualmente al momento della cattura ad ogni vostro pokèmon, così che uno stesso mostriciattolo potrà avere delle abilità più o meno sviluppate rispetto ad un altro della stessa specie. Questa novità è stata implementata sia per donare una maggiore longevità al gioco stesso sia per diversificare e rendere unici tutti i pokèmon catturabili. Altre innovazioni minori apportate da questa terza generazione sono, ad esempio, le Gare Pokèmon, vere e proprie competizioni in cui a contare è lo stile, divise per categoria. Legate a questa novità vi sono poi le pokèmelle, ovvero speciali "frullati" di più bacche che consentono ad un pokèmon di rivelare la propria vera natura, che sia essa graziosa, docile o gentile. La novità più consistente legata al combat system è quella dell'introduzione delle lotte in doppio, ovvero combattimenti ai quali parteciperanno 4 pokèmon per volta e nei quali la coordinazione sarà fondamentale per ottenere la vittoria. Per quanto riguarda la trama, essa è ambientata, per tutti e tre i titoli di questa nuova generazione, nella nuova regione di Hoenn ed inizia nella città di Albanova, nella quale il protagonista (o la protagonista) si trasferisce assieme alla madre e al padre, il capopalestra di tipo normale, Norman. Da qui, dopo la consegna del pokèdex da parte del professor Birch e la scelta del relativo starter, inizierà il canonico viaggio attraverso regioni ignote all'insegna dell'avventura. A metterci i bastoni dalle ruote vi saranno, stavolta, due organizzazioni criminali differenti in base al gioco da noi scelto. Verremo infatti a contatto o con il Team Magma, convinto sostenitore della superiorità dei pokèmon che abitano la terraferma, o con il Team Idro, volentoroso di ampliare gli oceani per garantire ai Pokèmon marittimi una vita migliore. Entrambe le organizzazioni vorranno risvegliare per i loro scopi il rispettivo pokèmon leggendario (Groudon per Rubino e Kyogre per Zaffiro), ed ovviamente saremo proprio noi a doverglielo impedire. Gli antagonisti di questa terza generazione rivedono il classico tema del delinquente pronto a far di tutto pur di guadagnare denaro ed avere potere e propongono un ideale di cattivo che crede fermamente in ciò che persegue ed ha dalla sua valide motivazioni che sono, sia per l'una che per l'altra organizzazione, difficilmente contestabili. La differenza tra Rubino & Zaffiro e Smeraldo sta nella possibilità data, in quest'ultimo, di poter catturare il trio completo dei pokèmon
L'incontro tra i tre leggendari in uno screen di pokèmon Smeraldo.
leggendari: Rayquaza sovrano del cielo, Kyogre re degli oceani e Groudon signore delle terre emerese. Una delle altre novità presenti in questa generazione è quella rappresentata dalla possibilità, grazie ad una Macchina Nascosta, di immergersi in profondità per cercare oggetti, pokèmon e persino grotte segrete. Una volta conquistate tutte e otto le medaglie grazie anche all'uso di questa nuova funzione il nostro obbiettivo ultimo sarà l'oramai irrinunciabile Lega Pokèmon, nella quale dovremo ancora una volta affermare la nostra abilità nelle lotte per diventare i Campioni di Hoenn. L'end game di Rubino & Zaffiro è, a dir la verità, il più povero visto sinora: le attività aggiuntive si limitano alla ricerca e alla cattura del leggendario Rayquaza e del trio dei Regi (avvicinabili solo dopo aver superato degli ingegnosi e soprendenti enigmi). Un po' diverso è il discorso per Smeraldo, il quale presentava la possibiltà di accedere al Parco Lotta, luogo dove spingere al limite le proprie abilità di allenatore.

Concludendo, questa terza generazione contribuisce in maniera netta all'evoluzione della saga grazie all'introduzione della natura e, seppur non innovando il combat system, si dimostra essere un passo in avanti della saga. I giochi peccano però laddove eccellevano Oro ed Argento, ovvero nelle possibilità offerte nell'end game, davvero limitate (non in qualità ma in quantità). Gotta catch'em all!