venerdì 29 agosto 2014

Dragon Quest VI Review

Dragon Quest VI: Il Regno dei Sogni.
 Console: Nintendo DS (recensito per questa console)
Data di uscita: 2010 (Giappone), 2011 (Europa)


Introduzione.


Nel momento in cui acquistai Dragon Quest VIII: L'Odissea del Re Maledetto per Playstation 2 mi innamorai di questa longeva saga. Anche l'episodio che andrò a recensire oggi, ovvero il numero VI, è, come tutti gli altri, un gioco di ruolo con combattimenti a turni. Uscito nel lontano 1995 per il SuperFamicom è oggetto di un remake nell'anno di grazia 2011, è la console scelta è il Nintendo DS. Il gioco non si discosta dall'origianle rispetto all'originale per una veste grafica leggermente migliorata e per la presenza di una arena nella quale far competere alcuni mostri che potremo reclutare durante l'avventura. Andiamo a vedere nel dettaglio i vari aspetti del titolo.


Gameplay.


I combattimenti si svolgono a turni. Ad ogni azione potremmo decidere se attaccare con l'arma equipaggiata, difenderci, utilizzare una magia o provare a fuggire dallo scontro. Gli incontri avvengono in maniera casuale durante l'esplorazione dei vari scenari e ad ogni battaglia vinta ogni personaggio acquisirà punti esperienza utili per salire di livello. Non dovremo impostare alcuna abilità per i nostri avatar virtuali poichè i miglioramenti alle statistiche che otteremo ad ogni avanzamento di livello sono pre-impostate per ogni personaggio (come da tradizione della saga). L'unico modo che avremo per poter agire direttamente sulle statistiche o sulle abilità sarà quello di cambiare classe ai nostri personaggi scegliendo una tra le 9 classi inizialmente disponibili. Questa scelta modificherà infatti i parametri dei nostri personaggi e, mano mano che essi porteranno vittoriosamente a termine le battaglie affrontate, essi potranno migliorare la padronanza di una specifica classe ed acquisire via via abilità esclusive. Una volta raggiunto il massimo livello di padronanza in due delle classi base si potrà scegliere di far intraprendere al personaggio la via per una classe che combini le abilità di entrambe e che, di conseguenza, sia più potente delle precedenti. Ad esempio, la classe del guerriero e del mago possono combinarsi per dar vita alla classe del templare, il quale avrà una buona forza ed una buona intelligenza ed imparerà attacchi elementali con la spada. Il tutto dona una ottima varietà al gameplay e favorisce la sperimentazione di diversi stili di gioco. Venendo a parlare della principale novità introdotta in questo capitolo, ovvero l'arena dei mostri, va' specificato che essa è praticamente una sorta di torneo composto da diverse fasce di difficoltà nel quale far competere mostri che potremo reclutare nel corso dell'avventura. Alcuni di essi si uniranno a noi in maniera spontanea dopo averci parlato, altri invece avranno richieste che dovremo soddisfare prima di poterli accogliere nel nostro gruppo. Comunque sia, potremo assegnare una classe anche ai mostri acquisiti ed equipaggiarli in base alle loro possibilità. Questa novità espande di una decina di ore la già sostenuta longevità del gioco.

Trama.


La trama vede protagonista un giovane senza nome, come da consuetudine della serie, che sarà costantemente sospeso tra il mondo reale ed il mondo dei sogni. Egli verrà scelto dalla Dea della Luce come suo eletto e dovrà quindi mettere insieme un gruppo di avventurieri che lo aiutino a sconfiggere il malvagio tiranno Lucertow. Non molto originale. Unica cosa positiva è il fatto di potersi spostare liberamente tra i due mondi e quindi potersi trovare di fronte a più storie che si intersecano tra loro. Le sottotrame che il gioco ci propone sono perlopiù i classici espedienti che un videogioco di ruolo ha per convincerti ad entrare in una determinata grotta e farti di conseguenza andare avanti nella trama; senza infamia e senza lode. Gli alleati con i quali avremo a che fare (Disegnati da Akira Toryiama, autore del mitico Dragon Ball) sono caratterizzati in maniera abbastanza buona ed ognuno ha una sua sottotrama ed una personalità che implicherà di adottare approcci diversi per poterli convincere ad unirsi a noi. Nota di merito per l'adattamento della traduzione italiana per quanto riguarda i dialoghi con gli NPC: ogni città che esploreremo avrà abitanti appartenenti ad una diversa nazionalità esistente, e di conseguenza potremo trovarci di fronte ad una città portuale con abitanti dalla pronunciata cadenza brasiliana o ancora un villaggio di pescatori romagnoli. Una ottima idea che farà fare delle grandi risate a chi saprà cogliere le sue varie sfumature.

Grafica e aspetto tecnico.


Come prevedibile per un gioco uscito nel 1995 i modelli dei personaggi, dei nemici e degli scenari non sono niente di trascendentale. La scelta dei colori è molto azzeccata, poichè tinte vivide e fresche contribuiscono a donare al gioco un tono solare e allegro oppure cupo a seconda di che luogo ci troveremo di fronte. Un peccato che non siano state introdotte le animazioni degli alleati che attaccano i nemici che si troveranno di fronte in quanto la visuale di battaglia sarà praticamente quella che hanno i nostri eroi durante il combattimento. Un remake un po' pigro ed un adattamento alla console che poteva essere fatto meglio, dunque, che non inficia però l'esperienza di gioco in maniera pesante.

Conclusioni.


Pregi:
- Solido sistema di combattimento.
- Numerose combinazioni tra le classi che favoriscono la sperimentazione.
- Buona difficoltà e longevità adeguata. Possibilità di esplorare liberamente due mondi
.


Difetti:
- Aspetto tecnico rimasto fermo al 1995.
- Un po' ostico per i neofiti del genere a causa di meccaniche non troppo snelle.
- Varietà di nemici e scenari insoddisfacente. La possibilità di poter salvare soltanto all'interno delle città ne inficia la natura portatile che il remake dovrebbe avere.

                       Spazio ai numeri.


Grafica: 6,5. Insoddisfacente per un adattamento del 2011. I colori salvano l'impatto generale.


Gameplay: 8,5. Ai suoi tempi sarà stato certamente più godibile, adesso le novità si notano meno. Rimane comunque un Combat System solido, così come le combinazioni tra le classi.


Sonoro: 6,5. Musiche ed effetti nella media.


Divertimento: 7. C'è molto da fare e molto da esplorare, ma si sente il peso degli anni.


Longevità:8,5. Molto vasto, presenza di missioni secondarie opzionali e di due mondi liberamente esplorabili.


Voto finale e commento: 7. Una conversione che non aggiunge nulla a quanto di buono il titolo già non avesse nel 1995, ma non ne lima nemmeno i difetti. Consigliatissimo ai fan della saga di Dragon Quest che non lo hanno potuto apprezzare all'uscita e, in maniera più estesa, agli amanti dei tipici GDR a turni, ma non ai neofiti del genere.

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