Bloodborne
review
Data
di uscita: 24 Marzo 2015
Piattaforme: Esclusiva Ps4
Piattaforme: Esclusiva Ps4
Souls'
Flavor. È innegabile. Lo senti
dal primo, magico momento in cui metti le mani sul joypad: questo
videogioco trasuda un'essenza ereditata dagli altri giochi targati
From Software (soprattutto Demon's Souls e i due Dark Souls) che
permea tutta l'avventura, dall'inizio alla fine. È chiaro: in
principio il giocatore si trova spaesato. Edifici dell'età
Vittoriana al posto di tetri castelli? Pistole? Niente magie? Niente
scudi? Niente peso dell'equipaggiamento? Statistiche presenti in
maniera ridotta? Ebbene sì, di primo acchito sembra tutto
completamente, dannatamente diverso. Eppure... Passa un'ora, e ti
rendi conto che nel gioco è presente una spada con il moveset
identico a una che eri solito usare in Dark Souls. Passano due ore, e
ti rendi conto di come tu stia schivando allo stesso modo di come
facevi in Demon's Souls. Passano tre ore, e ti rendi conto di quanto
ti sia familiare tutto il contesto in cui ti stai muovendo.
Bloodborne è così: ti disorienta per azzannarti ad una caviglia ma
poi, quando lo guardi mentre ti morde, ti appare chiaro che è il
solito, vecchio cagnolone di famiglia, e che quello è il suo modo di
giocare con te. Però i suoi denti fanno sempre malissimo.
Yarnham,
croce e delizia. Il videogioco
inizia con il canonico, criptico filmato d'apertura in stile From,
nel quale vediamo il nostro protagonista, un Cacciatore, costretto a
sottoscrivere un misterioso contratto con uno sconosciuto. Dopo aver
subito la quasi ovvia e obbligatoria prima morte, ci risveglieremo al
cosiddetto Sogno del Cacciatore, l'hub centrale
simile al Nexus di
Demon's Souls. Qui, una volta ottenuti abbastanza Echi del Sangue,
potremo effettuare il level up del nostro personaggio e
teletrasportarci nelle varie aree del gioco. Queste ultime sono molto
più interconnesse tra di loro rispetto a Dark Souls II e dispongono
di un complesso sistema di shortcuts (scorciatoie), ascensori da
attivare e cancelli da aprire. Yarnham, la città in cui è
ambientato il gioco, vanta un'estetica che ricorda il periodo
Vittoriano, ed è popolata da creature infettate da una misteriosa
malattia che non aspettano altro che darci il loro benvenuto. In ogni
angolo della città, infatti, si cela qualcosa di segreto: un nemico
appostato in attesa, un oggetto abbandonato o perfino una porta che
conduce ad una nuova area. I luoghi opzionali all'interno di
Bloodborne sono molti, e a conti fatti costituiscono un buon 40%
dell'intero gioco: ognuna di queste aree non è mai fine a se stessa,
e la loro esplorazione porta ad un ampliamento delle possibilità che
il gioco ci offre. In questo senso, in termini di quantità e qualità
videoludica, il lavoro svolto da From Software è eccelso.
Grazie all'Automa, potremo eseguire i level up. |
Gameplay.
Come già accennato, in Bloodborne impersoneremo un Cacciatore e lo
guideremo in battaglia contro creature di vario genere. Una volta
sconfitti, acquisiremo dai suddetti mostri un certo numero di Echi
del Sangue, con i quali potremo aumentare di un punto una delle
statistiche del nostro personaggio. Alla nostra morte perderemo, come
di consueto, gli Echi posseduti, con la differenza che stavolta
potranno essere assorbiti da un nemico che andrà poi ucciso per
recuperare il nostro bottino. Le statistiche del personaggio sono:
Vitalità, che aumenta il nostro numero di punti vita; Forza e
Abilità, che aumentano i danni inflitti da certi tipi di armi;
Resistenza, che incrementerà la barra della stamina; e le nuove
Tinta del Sangue e Arcano. La prima influirà direttamente sulla
quantità dei danni inflitti dalle armi da fuoco, mentre la seconda
governerà i bonus elementali quali danni da fulmine, fuoco, o
magici. Il sistema di combattimento riprende i pilastri dei tre
precedenti giochi From Software, e si basa quindi sulla combinazione
di attacchi all'arma bianca e schivate. In aggiunta a ciò, vi è poi
la componente legata all'utilizzo delle armi da fuoco, che potranno
essere utilizzate per interrompere la maggior parte degli attacchi
nemici (e anche di alcuni boss) e infliggere loro pesanti danni, con
una meccanica di gioco alquanto simile ai parry dei precedenti
videogiochi per Ps3, Xbox360 e PC che richiede tempismo e riflessi.
Ogni arma, inoltre, potrà trasformarsi in qualcosa di completamente
diverso tramite la pressione di un tasto. In questo modo, un bastone
potrà diventare una frusta, una spada un martello, o una lancia un
fucile. Combinando le varie armi a nostra disposizione, quindi, il
ventaglio delle possibilità aumenta a dismisura. Per quanto riguarda
gli oggetti curativi, si segnala la sparizione delle Fiaschette
Estus, sostituite dalle Fiale di Sangue, che potremo conservare 20
alla volta nel nostro inventario ed utilizzare velocemente tramite la
pressione di un tasto. La magia in Bloodborne, come detto, non
esiste, ma sono invece presenti dei particolari oggetti,
denominati"Attrezzi del Cacciatore", che richiedono un
particolare punteggio della statistica Arcano per poter essere
utilizzati, e che, in buona sostanza, svolgono la funzione degli
incantesimi. Tramite uno di questi oggetti potremo quindi curarci,
oppure infondere la nostra arma con del potere magico per aumentare i
danni, o ancora scagliare dei dardi magici ricercanti contro un
nemico. I set di armature (elmo, guanti, protezione per il torso e
gambali) sono tutti considerati leggeri, e perciò non hanno un peso
che influisce sulla nostra mobilità e le loro statistiche non
determinano in maniera così fondamentale come in passato il
gameplay. In tal modo (e grazie anche all'assenza di scudi) il
giocatore sarà costretto ad assumere nei confronti dei nemici un
atteggiamento più offensivo e non attendista, come spesso accadeva
in Demon's Souls o nei due Dark Souls. Le armi si rinforzano fino ad
un massimo di "+10" grazie a determinati materiali
raccoglibili all'interno del gioco e si possono ulteriormente
potenziare inserendo all'interno di esse speciali gemme, più o meno
potenti, che conferiscono vari bonus passivi. Allo stesso modo, il
Cacciatore stesso può essere rinforzato grazie a tre diverse rune
(più una speciale legata ad una delle "covenant”, speciali
patti siglabili in determinate condizioni), che garantiscono a loro
volta notevoli bonus. In ultimo è da segnalare la presenza dei
cosiddetti "Chalice Dungeons": raccogliendo determinati
oggetti, per l'appunto denominati Calici, ed eseguendo correttamente
il rituale con i materiali necessari, potremo accedere a molte aree
bonus, con nuovi nemici, nuovi boss, e
nuovi oggetti. I Calici
denominati "delle Origini", inoltre, sono completamente
randomici, procedurali, e ad ogni nostro ingresso varieranno i nemici
e la loro posizione, gli oggetti recuperabili e i boss alla fine di
ogni piano. Per i puristi che desiderano completare tutti i Chalice
Dungeon, l'aggiunta in termini di longevità si aggira attorno alle
25 - 30 ore di gioco extra. Longevità che in teoria, se guardiamo
alla storia dei recenti titoli From Software, dovrebbe essere
rimpinguata dalla "New Game +". Ebbene, quest'ultima
aggiunge invece davvero poco al gioco, in quanto aumenta sì il tasso
di sfida, con i danni dei nemici che risultano maggiorati, così come
la loro salute e le loro resistenza ai nostri colpi, ma i cambiamenti
dalla partita regolare alla successiva sono davvero esigui. Unico
incentivo per rigiocare il titolo un paio di volte rimane essere la
volontà del videogiocatore di visionare tutti e tre i finali
disponibili. Un po' deludente. Sotto il punto di vista del
multiplayer tornano sia le invasioni (il pvp), sia la possibilità di
cooperazione, anche all'interno dei Chalice Dungeon.
Padroneggiare al meglio le combinazioni delle armi risulterà fondamentale. |
Eseguendo i rituali sugli altari, potremmo accedere ai Dungeon del Calice. |
Grafica
e aspetto tecnico. Bloodborne è
il primo videogioco "Soulslike" sviluppato interamente per
una console next - gen, e di conseguenza l'impatto generale è
ottimo. Sullo sfondo di Yarnham si stagliano cattedrali alternate a
chiese, intricati sistemi fognari intervallati da scenari onirici che
raccontano degli incubi ricorrenti dei Cacciatori. Tutte queste
locations sono ben ricreate e brillano per varietà e quantità di
strade, bivi e oggetti con cui interagire. Si segnala il ritorno del
motore fisico Havoc, che permette di spostare i
cadaveri dei nemici e
anche la distruzione di buona parte delle suppellettili presenti nel
gioco. La fluidità, proprio per questa quantità di dettagli, si
attesta sui 30fps, con una illuminazione oltretutto non dinamica. Il
design dei nemici è davvero notevole, così come la varietà: per
tutte le 40 - 50 ore di gioco (Dungeon del Calice inclusi) non si
avverte mai la sensazione di "già visto", e ogni npc
(personaggio non giocante) che incontreremo nel corso del gioco è
ben caratterizzato e, complice un ottimo doppiaggio in italiano
(presente per la prima volta in un gioco From Software), riesce a
rimanere impresso nella memoria. Peccato solo per qualche difetto
storico, come ad esempio il fatto che i personaggi non muovano la
bocca durante i dialoghi, e per una fluidità che subisce netti cali
di frame rate in determinate aree di gioco. Seppure siano stati fatti
degli indubbi passi in avanti per quanto riguarda l'aspetto grafico
del titolo, quindi, spiace però dover constatare una leggera
pigrizia da parte degli sviluppatori nel non voler limare ogni
difetto di quella che rimane comunque, difetti tecnici a parte, una
delle migliori esclusive PS4.
Anche il momento della giornata varia a seconda degli eventi. |
Conclusioni
Pregi:
- Gameplay solido e ben rifinito, che offre sempre un ottimo livello di sfida.
- Level design eccellente, che riporta alla mente i vecchi fasti del primo Dark Souls.
- Ottima varietà di armi, con la possibilità di concatenare lunghe combo che aumentano il ventaglio delle possibilità.
- Combattimenti contro i boss variegati e tutti ben strutturati.
Pregi:
- Gameplay solido e ben rifinito, che offre sempre un ottimo livello di sfida.
- Level design eccellente, che riporta alla mente i vecchi fasti del primo Dark Souls.
- Ottima varietà di armi, con la possibilità di concatenare lunghe combo che aumentano il ventaglio delle possibilità.
- Combattimenti contro i boss variegati e tutti ben strutturati.
Difetti:
- Frame rate un po' ballerino in alcuni frangenti.
- Alcune armi sbilanciate rispetto al resto; urge una patch per sistemarle.
- New Game + deludente.
- Frame rate un po' ballerino in alcuni frangenti.
- Alcune armi sbilanciate rispetto al resto; urge una patch per sistemarle.
- New Game + deludente.
Spazio
ai numeri
Grafica: 8,5 Buona varietà di scenari, bei colori e impatto gradevole. Peccato solo per qualche calo di frame rate e per la mancanza dell'illuminazione dinamica.
Gameplay: 9,5 Pressoché perfetto. L'assenza di scudi e un sistema di combattimento più dinamico e votato all'offensiva funzionano perfettamente, donando al gioco una patina unica che, obiettivamente, i precedenti giochi From non avevano mai raggiunto. Unica piccola pecca è un esiguo numero di armi a disposizione.
Sonoro: 9 Doppiaggio in italiano ottimo e colonna sonora fantastica, come da tradizione.
Divertimento: 9,5 Come sempre in un gioco Soulslike, sulle prime troveremo le difficoltà insormontabili, ma con il passare del tempo saremo indotti a provare ancora una volta, e poi ancora, e ancora... Il tasso di sfida è eccellente, al pari della soddisfazione conseguita dopo l'eliminazione di un boss, ed il sistema di combattimento è appagante.
Longevità: 9 Campagna principale che si attesta sulle 12 - 15 ore, New Game + scarsa ma necessaria per visionare i tre finali, numerose aree opzionali e Dungeon del Calice. Ne avrete per un po'.
Voto
finale e conclusioni: 9,5
Indubbiamente, siamo di fronte ad una delle esclusive Ps4 di maggior
spicco dell'intero catalogo. Seppur si discosti dai precedenti
videogiochi From Software per molti piccoli particolari, l'anima (è
proprio il caso di dirlo) di Bloodborne è quella dei Souls, con
tutto ciò che essa si porta dietro. A meno che voi non odiate il
genere dei giochi di ruolo, o a meno che voi non siate persone poco
pazienti e che non amano la sfida, non c'è motivo per non provare a
far sì che il mondo di Bloodborne vi intrighi e vi catturi. Nicola Bertilotti
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