lunedì 3 agosto 2015

Bloodborne Review

Bloodborne review 
Data di uscita: 24 Marzo 2015
Piattaforme: Esclusiva Ps4





Souls' Flavor. È innegabile. Lo senti dal primo, magico momento in cui metti le mani sul joypad: questo videogioco trasuda un'essenza ereditata dagli altri giochi targati From Software (soprattutto Demon's Souls e i due Dark Souls) che permea tutta l'avventura, dall'inizio alla fine. È chiaro: in principio il giocatore si trova spaesato. Edifici dell'età Vittoriana al posto di tetri castelli? Pistole? Niente magie? Niente scudi? Niente peso dell'equipaggiamento? Statistiche presenti in maniera ridotta? Ebbene sì, di primo acchito sembra tutto completamente, dannatamente diverso. Eppure... Passa un'ora, e ti rendi conto che nel gioco è presente una spada con il moveset identico a una che eri solito usare in Dark Souls. Passano due ore, e ti rendi conto di come tu stia schivando allo stesso modo di come facevi in Demon's Souls. Passano tre ore, e ti rendi conto di quanto ti sia familiare tutto il contesto in cui ti stai muovendo. Bloodborne è così: ti disorienta per azzannarti ad una caviglia ma poi, quando lo guardi mentre ti morde, ti appare chiaro che è il solito, vecchio cagnolone di famiglia, e che quello è il suo modo di giocare con te. Però i suoi denti fanno sempre malissimo. 
  

Yarnham, croce e delizia. Il videogioco inizia con il canonico, criptico filmato d'apertura in stile From, nel quale vediamo il nostro protagonista, un Cacciatore, costretto a sottoscrivere un misterioso contratto con uno sconosciuto. Dopo aver subito la quasi ovvia e obbligatoria prima morte, ci risveglieremo al cosiddetto Sogno del Cacciatore, l'hub centrale
Grazie all'Automa, potremo eseguire i level up.
simile al Nexus di Demon's Souls. Qui, una volta ottenuti abbastanza Echi del Sangue, potremo effettuare il level up del nostro personaggio e teletrasportarci nelle varie aree del gioco. Queste ultime sono molto più interconnesse tra di loro rispetto a Dark Souls II e dispongono di un complesso sistema di shortcuts (scorciatoie), ascensori da attivare e cancelli da aprire. Yarnham, la città in cui è ambientato il gioco, vanta un'estetica che ricorda il periodo Vittoriano, ed è popolata da creature infettate da una misteriosa malattia che non aspettano altro che darci il loro benvenuto. In ogni angolo della città, infatti, si cela qualcosa di segreto: un nemico appostato in attesa, un oggetto abbandonato o perfino una porta che conduce ad una nuova area. I luoghi opzionali all'interno di Bloodborne sono molti, e a conti fatti costituiscono un buon 40% dell'intero gioco: ognuna di queste aree non è mai fine a se stessa, e la loro esplorazione porta ad un ampliamento delle possibilità che il gioco ci offre. In questo senso, in termini di quantità e qualità videoludica, il lavoro svolto da From Software è eccelso. 
 

Gameplay. Come già accennato, in Bloodborne impersoneremo un Cacciatore e lo guideremo in battaglia contro creature di vario genere. Una volta sconfitti, acquisiremo dai suddetti mostri un certo numero di Echi del Sangue, con i quali potremo aumentare di un punto una delle statistiche del nostro personaggio. Alla nostra morte perderemo, come di consueto, gli Echi posseduti, con la differenza che stavolta potranno essere assorbiti da un nemico che andrà poi ucciso per recuperare il nostro bottino. Le statistiche del personaggio sono: Vitalità, che aumenta il nostro numero di punti vita; Forza e Abilità, che aumentano i danni inflitti da certi tipi di armi; Resistenza, che incrementerà la barra della stamina; e le nuove Tinta del Sangue e Arcano. La prima influirà direttamente sulla quantità dei danni inflitti dalle armi da fuoco, mentre la seconda governerà i bonus elementali quali danni da fulmine, fuoco, o magici. Il sistema di combattimento riprende i pilastri dei tre precedenti giochi From Software, e si basa quindi sulla combinazione di attacchi all'arma bianca e schivate. In aggiunta a ciò, vi è poi la componente legata all'utilizzo delle armi da fuoco, che potranno essere utilizzate per interrompere la maggior parte degli attacchi nemici (e anche di alcuni boss) e infliggere loro pesanti danni, con una meccanica di gioco alquanto simile ai parry dei precedenti videogiochi per Ps3, Xbox360 e PC che richiede tempismo e riflessi.
Padroneggiare al meglio le combinazioni delle armi risulterà fondamentale.
Ogni arma, inoltre, potrà trasformarsi in qualcosa di completamente diverso tramite la pressione di un tasto. In questo modo, un bastone potrà diventare una frusta, una spada un martello, o una lancia un fucile. Combinando le varie armi a nostra disposizione, quindi, il ventaglio delle possibilità aumenta a dismisura. Per quanto riguarda gli oggetti curativi, si segnala la sparizione delle Fiaschette Estus, sostituite dalle Fiale di Sangue, che potremo conservare 20 alla volta nel nostro inventario ed utilizzare velocemente tramite la pressione di un tasto. La magia in Bloodborne, come detto, non esiste, ma sono invece presenti dei particolari oggetti, denominati"Attrezzi del Cacciatore", che richiedono un particolare punteggio della statistica Arcano per poter essere utilizzati, e che, in buona sostanza, svolgono la funzione degli incantesimi. Tramite uno di questi oggetti potremo quindi curarci, oppure infondere la nostra arma con del potere magico per aumentare i danni, o ancora scagliare dei dardi magici ricercanti contro un nemico. I set di armature (elmo, guanti, protezione per il torso e gambali) sono tutti considerati leggeri, e perciò non hanno un peso che influisce sulla nostra mobilità e le loro statistiche non determinano in maniera così fondamentale come in passato il gameplay. In tal modo (e grazie anche all'assenza di scudi) il giocatore sarà costretto ad assumere nei confronti dei nemici un atteggiamento più offensivo e non attendista, come spesso accadeva in Demon's Souls o nei due Dark Souls. Le armi si rinforzano fino ad un massimo di "+10" grazie a determinati materiali raccoglibili all'interno del gioco e si possono ulteriormente potenziare inserendo all'interno di esse speciali gemme, più o meno potenti, che conferiscono vari bonus passivi. Allo stesso modo, il Cacciatore stesso può essere rinforzato grazie a tre diverse rune (più una speciale legata ad una delle "covenant”, speciali patti siglabili in determinate condizioni), che garantiscono a loro volta notevoli bonus. In ultimo è da segnalare la presenza dei cosiddetti "Chalice Dungeons": raccogliendo determinati oggetti, per l'appunto denominati Calici, ed eseguendo correttamente il rituale con i materiali necessari, potremo accedere a molte aree bonus, con nuovi nemici, nuovi boss, e
Eseguendo i rituali sugli altari, potremmo accedere ai Dungeon del Calice.
nuovi oggetti. I Calici denominati "delle Origini", inoltre, sono completamente randomici, procedurali, e ad ogni nostro ingresso varieranno i nemici e la loro posizione, gli oggetti recuperabili e i boss alla fine di ogni piano. Per i puristi che desiderano completare tutti i Chalice Dungeon, l'aggiunta in termini di longevità si aggira attorno alle 25 - 30 ore di gioco extra. Longevità che in teoria, se guardiamo alla storia dei recenti titoli From Software, dovrebbe essere rimpinguata dalla "New Game +". Ebbene, quest'ultima aggiunge invece davvero poco al gioco, in quanto aumenta sì il tasso di sfida, con i danni dei nemici che risultano maggiorati, così come la loro salute e le loro resistenza ai nostri colpi, ma i cambiamenti dalla partita regolare alla successiva sono davvero esigui. Unico incentivo per rigiocare il titolo un paio di volte rimane essere la volontà del videogiocatore di visionare tutti e tre i finali disponibili. Un po' deludente. Sotto il punto di vista del multiplayer tornano sia le invasioni (il pvp), sia la possibilità di cooperazione, anche all'interno dei Chalice Dungeon. 
 

Grafica e aspetto tecnico. Bloodborne è il primo videogioco "Soulslike" sviluppato interamente per una console next - gen, e di conseguenza l'impatto generale è ottimo. Sullo sfondo di Yarnham si stagliano cattedrali alternate a chiese, intricati sistemi fognari intervallati da scenari onirici che raccontano degli incubi ricorrenti dei Cacciatori. Tutte queste locations sono ben ricreate e brillano per varietà e quantità di strade, bivi e oggetti con cui interagire. Si segnala il ritorno del motore fisico Havoc, che permette di spostare i
Anche il momento della giornata varia a seconda degli eventi.
cadaveri dei nemici e anche la distruzione di buona parte delle suppellettili presenti nel gioco. La fluidità, proprio per questa quantità di dettagli, si attesta sui 30fps, con una illuminazione oltretutto non dinamica. Il design dei nemici è davvero notevole, così come la varietà: per tutte le 40 - 50 ore di gioco (Dungeon del Calice inclusi) non si avverte mai la sensazione di "già visto", e ogni npc (personaggio non giocante) che incontreremo nel corso del gioco è ben caratterizzato e, complice un ottimo doppiaggio in italiano (presente per la prima volta in un gioco From Software), riesce a rimanere impresso nella memoria. Peccato solo per qualche difetto storico, come ad esempio il fatto che i personaggi non muovano la bocca durante i dialoghi, e per una fluidità che subisce netti cali di frame rate in determinate aree di gioco. Seppure siano stati fatti degli indubbi passi in avanti per quanto riguarda l'aspetto grafico del titolo, quindi, spiace però dover constatare una leggera pigrizia da parte degli sviluppatori nel non voler limare ogni difetto di quella che rimane comunque, difetti tecnici a parte, una delle migliori esclusive PS4.


Conclusioni
Pregi:
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Gameplay solido e ben rifinito, che offre sempre un ottimo livello di sfida.
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Level design eccellente, che riporta alla mente i vecchi fasti del primo Dark Souls.
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Ottima varietà di armi, con la possibilità di concatenare lunghe combo che aumentano il ventaglio delle possibilità.
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Combattimenti contro i boss variegati e tutti ben strutturati. 
 

Difetti:
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Frame rate un po' ballerino in alcuni frangenti.
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Alcune armi sbilanciate rispetto al resto; urge una patch per sistemarle.
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New Game + deludente. 
 

Spazio ai numeri

Grafica: 8,5 Buona varietà di scenari, bei colori e impatto gradevole. Peccato solo per qualche calo di frame rate e per la mancanza dell'illuminazione dinamica.
Gameplay: 9,5 Pressoché perfetto. L'assenza di scudi e un sistema di combattimento più dinamico e votato all'offensiva funzionano perfettamente, donando al gioco una patina unica che, obiettivamente, i precedenti giochi From non avevano mai raggiunto. Unica piccola pecca è un esiguo numero di armi a disposizione.
Sonoro: 9
Doppiaggio in italiano ottimo e colonna sonora fantastica, come da tradizione.
Divertimento: 9,5 Come sempre in un gioco Soulslike, sulle prime troveremo le difficoltà insormontabili, ma con il passare del tempo saremo indotti a provare ancora una volta, e poi ancora, e ancora... Il tasso di sfida è eccellente, al pari della soddisfazione conseguita dopo l'eliminazione di un boss, ed il sistema di combattimento è appagante.
Longevità: 9 Campagna principale che si attesta sulle 12 - 15 ore, New Game + scarsa ma necessaria per visionare i tre finali, numerose aree opzionali e Dungeon del Calice. Ne avrete per un po'. 
 

Voto finale e conclusioni: 9,5 Indubbiamente, siamo di fronte ad una delle esclusive Ps4 di maggior spicco dell'intero catalogo. Seppur si discosti dai precedenti videogiochi From Software per molti piccoli particolari, l'anima (è proprio il caso di dirlo) di Bloodborne è quella dei Souls, con tutto ciò che essa si porta dietro. A meno che voi non odiate il genere dei giochi di ruolo, o a meno che voi non siate persone poco pazienti e che non amano la sfida, non c'è motivo per non provare a far sì che il mondo di Bloodborne vi intrighi e vi catturi.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                      Nicola Bertilotti

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