lunedì 24 agosto 2015

Number One: Once Upon a Time

Number One: Once Upon a Time

Data di inizio trasmissione: 23 Ottobre 2011
Stagioni: 5, 40 minuti ad episodio.
Conclusa? No.





Prefazione.
Quelle volte in cui i genitori, i fratelli più grandi, i nonni, o qualche altro parente si mettevano accanto a noi, che eravamo distesi nel letto, con un bel libro di fiabe in mano e ce ne iniziavano a leggere qualcuna sono momenti che, anche se il tempo che passa è inclemente con le tradizioni, rimangono sempre punti fermi nella vita di ogni bambino. A volte quelle stesse favole, che non necessariamente ci venivano raccontate prima di addormentarci, fanno parte dei nostri ricordi più cari e, crescendo, vi ci si rimane attaccati e si viene attirati dallo scoprire in quali modi esse siano state poi fantasiosamente rappresentate. E' per questo che non sono mai mancate le riproposizioni in salse diverse dei grandi classici, da Cenerentola a Biancaneve, da Capuccetto Rosso a Pinocchio, che periodicamente tornano a fare capolino nei teatri, nei cinema o sotto forma di musical. Con la serie televisiva Once Upon a Time (conosciuta in Italia con il nome di “C'era una Volta”) si ha la possibilità di vedere i personaggi che tutti noi conosciamo e amiamo in un'altra veste, grazie ad un'idea dalle premesse non particolarmente originali ma realizzata in maniera piuttosto acuta: la trasposizione dei personaggi di fantasia all'interno di un mondo reale. La serie costituirà quindi il solito guazzabuglio di scontatezza e ovvietà oppure saprà regalarci un nuovo ed avvincente punto di vista sulle fiabe che abbiamo amato da bambini e che amiamo tutt'ora? Scopriamolo andando ad esaminare che cosa ci propone il pilot di questa serie TV.



C'era una volta... Una foresta popolata dai personaggi classici che noi conosciamo... O che pensiamo di conoscere.”

L'episodio si apre con queste parole, introducendoci brevemente al contesto che di lì a poco andremo a vedere. Nel più classico dei regni fantastici ed idilliaci, infatti, il Principe Azzurro e Biancaneve convolano a nozze, ma nel bel mezzo della cerimonia appare, senza aver ovviamente ricevuto alcun invito, Regina, la cattiva di turno. Ella minaccia i due di togliere aprendosi un varco tra le guardie. La scena passa poi nel mondo vero e moderno, dove facciamo la conoscenza di Emma Swan, la nostra protagonista, intenta a lavorare anche durante il giorno del suo compleanno. Da questo breve frangente capiamo che la donna è molto sola e non appagata dalla propria vita. Tutta la serie si gioca sulla doppia dimensione mondo reale / mondo fantastico, e di conseguenza i passaggi da uno all'altro sono continui. Una volta rincasata, il citofono dell'appartamento di Emma suona e, con sua estrema sorpresa, alla porta vi è un bambino. Henry, questo il nome del ragazzo, le rivela di essere suo figlio, lasciando la donna di stucco. Emma, effettivamente, aveva lasciato in ospedale suo figlio esattamente 9 anni fa, lasso di tempo che combacia con l'età di Henry. La donna, ovviamente, rimane scossa dalla notizia, ma la cosa che la lascia ancora più basita è il fatto che il bambino sostenga con tutte le sue forze che il libro di fiabe che si è portato appresso racconti non fantasie ma cose realmente accadute. Quando il ragazzino chiede ad Emma di riaccompagnarlo a casa, nel Mayne, la donna accetta e i due si avviano verso la piccola cittadina di Storybrooke. Di nuovo la scena cambia, e scopriamo che Biancaneve e il Principe vogliono chiedere l'aiuto di un misterioso individuo, rinchiuso nelle celle del castello, al fine di sapere se il bambino che porta in grembo Biancaneve potrà avere un futuro al riparo dai piani di Regina. L'uomo in cella si rivela essere Tremotino che, in cambio del nome del futuro nascituro, rivela ai due sposi che Regina sta ordendo un sortilegio per far cessare la felicità nel regno, e la chiave per spezzarlo sarà proprio l'Erede, durante il suo ventottesimo anno di età. Biancaneve ed il Principe, quindi, decidono di far costruire una speciale culla in legno da Mastro Geppetto e Pinocchio per far sì che la donna, con la bambina in grembo, possa salvarsi dal sortilegio e farlo cessare in futuro, salvando così tutti i personaggi delle fiabe. Tornati al mondo reale scopriamo che a Storybrooke il tempo pare essersi cristallizzato. Una volta che Emma ha incontrato la vera madre di Henry, ovvero il sindaco della città nonché la Regina del mondo delle favole, la donna si dirige nuovamente verso casa. Ma all'improvviso sulla strada compare un lupo, ed
Emma è costretta a svoltare bruscamente per evitare l'impatto con l'animale. La donna perde conoscenza e, al suo risveglio, si ritrova in cella. Tornati di nuovo nel regno delle fiabe vediamo il sortilegio di Regina che sta per abbattersi sul castello. La bambina di Biancaneve, però, sta per nascere prematuramente, e quindi non ci sarà più posto per una delle due all'interno della culla. Il Principe viene ferito mortalmente durante la strenua difesa del castello e perde conoscenza tra le braccia della moglie, che riesce però a salvare sua figlia nella speranza che, un giorno, riesca a salvare tutti. Il sortilegio ha effetto, e tutti i personaggi del mondo reale, compresa Regina, vengono teletrasportati a Storybrooke senza memoria di chi fossero prima. Facciamo quindi la conoscenza di Mary Margaret, alias Biancaneve, che è ora la maestra di Henry nonché colei che gli ha regalato il suo libro di favole. Durante il dopolavoro, Mary Margaret porta dei fiori a dei pazienti in coma all'ospedale, e si vede che li posa anche sul petto del Principe, ovviamente non riconoscendolo. Emma, a malincuore, lascia in custodia Henry a Regina, ma decide di pernottare per una settimana a Storybrooke, forse per recuperare il rapporto perduto con il figlio. Nell'ultima scena si fa la conoscenza del signor Gold, descritto dalla padrona della locanda come “il padrone della città”, che altri non è se non Tremotino.
per sempre la felicità dal reame e poi si congeda, dopo aver fatto sfoggio della sua potenza

Punti Fondamentali.
Storyline. L'idea di base, ovvero quella di cancellare la memoria ai personaggi famosi delle favole introducendoli forzatamente nel nostro mondo, è senza dubbio intrigante. Funziona ancora di più se pensiamo che larga parte delle prime puntate di Once Upon a Time altro non sono che un continuo svelarsi dei suddetti personaggi, che vediamo impegnati a Storybrooke nelle loro vite normali ed ordinarie, senza però sapere chi siano in realtà. Purtroppo, molte di queste puntate sono quasi auto conclusive, poiché indagano di volta in volta sulla vita nel Regno di un dato personaggio, risultando quindi per nulla fondamentali ai fini dell'intera opera. Se contiamo che alcuni dei personaggi presentateci in questi episodi ricompariranno davvero raramente nelle puntate a venire, già si coglie il fatto che probabilmente i primi episodi di Once Upon a Time siano il vero tallone d'Achille della serie.

Stile. Per quanto riguarda la recitazione non ci troviamo di fronte né ad un capolavoro né ad un obbrobrio, e in qualche modo ciò è confortante. Le scenografie utilizzate sono sì riuscite, ma molto spesso si nota il riciclo di fondali o l'abuso di tecniche come il green screen che, se realizzate per bene, risultano essere un'aggiunta all'opera, mentre se fatti male, come nel caso di Once Upon a Time, non fanno altro che risultare quasi ridicoli. Altra pecca è purtroppo quella degli effetti speciali, che sono realizzati malamente e lo stacco di essi rispetto agli attori in carne ed ossa è fin troppo percepibile, cosa che infastidisce e non poco. Le scene all'aperto, invece, sono ben fatte, grazie anche all'utilizzo di riprese aree, e le scene d'azione sono coreografate tutto sommato decorosamente. Purtroppo, i punti a sfavore di Once Upon a Time per quanto riguarda la realizzazione tecnica citati poc'anzi affossano irrimediabilmente la resa finale del prodotto.

Personaggi. Fin dalle prime puntate ci affezioneremo ai protagonisti della nostra storia, ovvero Emma, Henry, Mary Margaret / Biancaneve e il Principe Azzurro, così come inizieremo ad avere familiarità con i cattivi, Tremotino e Regina. Inoltre, andare pian piano a scoprire chi siano in realtà gli abitanti di Storybrooke contribuisce a coinvolgere lo spettatore nelle vicende narrate. Chiaramente, in una serie basata sui personaggi delle fiabe trasposti però nel nostro mondo, gli stessi devono rivestire un ruolo fondamentale, e per fortuna così è: le varie puntate a loro dedicate, la perdita di memoria che impedisce ad amori eterni di fiorire e le varie situazioni che da ciò scaturiscono costituiscono un vero e proprio terreno fertile per coltivare il carattere e il background dei vari personaggi. E' certamente vero, come già poc'anzi accennato, che non tutti i personaggi presi in esame hanno la stessa importanza, ma su questo fronte, Once Upon a Time ha sicuramente più pregi che difetti.

Consigliato? Ni.
Se gli autori di Once Upon a Time avessero prestato più cura nella realizzazione tecnica della propria serie (e forse di ciò è responsabile anche un investimento iniziale non altissimo) e avessero eliminato alcune puntate fin troppo slegate dal resto della serie, sicuramente mi sarei sentito di consigliare C'era Una Volta a tutti. Purtroppo ciò non è avvenuto, e quindi la serie può andare ad interessare sì diversi strati di pubblico, ovvero ad esempio gli amanti delle riproposizioni delle fiabe classiche, o coloro che cercano una buona storia con buoni personaggi, o ancora chi è interessato ad un prodotto a suo modo originale, ma purtroppo non tutti. Un vero peccato, insomma, ma chi fosse interessato o anche solo incuriosito dalle premesse della serie deve tener duro fino alla seconda stagione per godersi il meglio che Once Upon a Time ha da offrire.

Nicola Bertilotti




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