mercoledì 2 luglio 2014

Pokémon: from generation to generation (ep. 2)

Pokémon: from generation to generation (ep. 2) 

Con l'avvento del nuovo millennio e con ben due anni di ritardo rispetto al Giappone arrivano anche in Europa le versioni per Game Boy della seconda generazione dei Pokèmon, i pocket monster che pochi anni prima avevano conquistato il mondo, conosciute in Italia con il nome di pokèmon Oro e Argento. Le differenze tra i due titoli sono limitate alla diversità di alcune specie di pokèmon che sono presenti in un titolo piuttosto che in un altro e nella possibilità di incontrare in ordine diverso i due uccelli leggendari che compaiono sulle
Le copertine delle 3 diverse versioni.
 copertine (si incontrerà prima Lugia in pokèmon Argento e Ho - Oh in pokèmon Oro). A pochi mesi dall'uscita dei sopracitati titoli verrà commercializzato in Europa anche il capitolo "Cristallo", più incentrato sulle vicende del leggendario cane Suicune rispetto ai suoi due predessori. In questa seconda generazione vengono introdotte 100 nuove specie di mostriciattoli, la grafica diventa più colorata e gli sprite dei nostri amici virtuali più dettagliati e puliti, e sono inoltre portati alla luce concetti che tutt'oggi resistono all'interno del brand come quello dell' "allevamento" o della "felicità" di un pokèmon, la quale  ci consentirà, tramite lo stretto rapporto che andremo a creare con i nostri amici, di farli diventare più amichevoli sino a far mutare alcuni di essi in una forma impensabile sino a pochi anni prima. Novità più importante è la presenza di due nuovi tipi di pokèmon, ovvero il tipo Buio ed il tipo Acciaio. Si riaffermano poi i capisaldi della generazione precedente come l'ottenimento di otto diverse medaglie da conquistare in altrettante palestre al fine di raggiungere la Lega
Pokèmon per dimostrare di essere i migliori allenatori della nazione e il conseguente viaggio di formazione che si dovrà affrontare partendo dalla paese di Borgo Foglianova, situato nella
nuova regione di Johto, assieme alle nostre creaturine, lasciando indietro la tranquilla vita del focolare domestico. Ma il gioco stavolta non si limita ad offrire una sola avventura che si conclude con il coronamento del sogno di diventare campioni, ma ci da anche la possibilità di compiere un vero e proprio  tuffo nei ricordi (letteralmente, visto che salperemo con una nave) e raggiungere Kanto. Esatto, sbarcheremo proprio in quella che fu la casa della meravigliosa prima generazione dei Pokèmon, precisamente nella città di Aranciopoli, e ci sarà data l'opportunità di visitare nuovamente luoghi come la Torre di Lavandonia o le Isole Spumarine che ci avevano stupito agli albori di questa gloriosa saga, collezionando nel frattempo altre otto medaglie da capipalestra più forti che mai. Essendo passato un arco di tempo pari a 3 anni rispetto alla prima generazione sono visibili i segni del tempo presenti nella regione di Kanto: ad esempio, l'Isola Cannella è stata distrutta da un'eruzione vulcanica, la grotta ignota è diventata inaccessibile e la Centrale Elettrica è stata riattivata ed è ora funzionante. Questo è l'unico caso nel corso dell'intera saga dei Pokèmon nel quale le regioni visitabili sono due e non una sola, e la cosa garantisce nuova linfa all'end game e nuove sfide, tra l'altro inaspettate, per il videogiocatore. Ma non finisce qui. Dopo aver ottenuto ben sedici medaglie ed essersi fregiati del titolo di Campione, una nuova strada ci verrà aperta: è quella che conduce al Monte Argento, remota zona montana casa dei
L'incontro con Red.
pokèmon selvatici più forti che esistano. Una volta completata l'impervia scalata verso la vetta ci imbatteremo, proprio ad un gradino dalla cima, in un uomo solitario, silenzioso, fiero: si tratta di Rosso (o Red), l'allenatore di pokèmon che ispirerà il personaggio di Ash Ketchum nell'anime. Egli se ne sta immobile a fissare l'orizzionte, e se il videogiocatore ci parlerà egli non pronuncerà una parola, bensì verrà dato inizio ad una sfida mozzafiato nella quale si demarca il confine tra un vero allenatore di pokèmon ed un "bullo" della domenica. E' proprio l'incredibile quantità di sorprese che aspettano il videogiocatore dietro ogni angolo a caratterizzare maggiormente questa seconda generazione dei giochi Game - Freak: se da un lato abbiamo infatti un combat system che si mantiene pressochè inalterato rispetto al passato e delle migliorie grafiche importanti ma comunque non fondamentali, è assolutamente innegabile l'intento degli sviluppatori di creare un universo vivo, ricco di dettagli e che fa leva sui ricordi, puntando sia sulla qualità ma anche (e mai come prima d'ora) sulla quantità di cose da fare, oggetti da trovare, pokèmon da catturare. Per quanto riguarda i cattivi avremo ancora una volta il team rocket a fare la parte del leone, il quale compirà sia azioni molto crudeli come ad esempio quella di voler tagliare la coda a degli Slowpoke per poi rivenderla a prezzo maggiorato, sia votate al controllo delle menti come il tentare di impossessarsi dei programmi trasmessi da una torre radio. Starà a noi fermare i cattivi di turno a colpi di battaglie al fianco dei nostri amici, districandosi in labrintici edifici adibiti a sedi dell'organizzazione criminale. 

In conclusione, questa seconda generazione dei pocket monster si dimostra all'altezza delle aspettative e ci regala due titoli che, seppur non forieri di novità imprescindibili esclusi i due nuovi tipi, sanno regalare un'esperienza indimenticabile per ogni videogiocatore "vecchio" o nuovo, offrendo all'interno di uno stesso videogioco la fusione di due mondi appartenenti ad epoche diverse. Consigliato anche a 13 anni di distanza. Gotta catch'em all!

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