giovedì 22 maggio 2014

Che cosa sei disposto a fare per le persone che ami?

Che cosa sei disposto a fare per le persone che ami?

Attenzione: questo articolo contiene spoiler su Heavy Rain. Chi non vuole anticipazioni non proceda oltre nella lettura per non rovinarsi l'esperienza.
 





 





















"Piove. Di nuovo. Non ha smesso un attimo da quando è successo... dove sei, Shaun? Come è potuto accadere... io lo salverò, lo giuro sulla mia vita. Aspettami, piccolo mio: papà sta arrivando."
Questo deve aver pensato Ethan Mars dopo il rapimento del figlio da parte del misterioso assassino dell'Origami, un criminale esperto, maniacale, dal movente ancora incerto ma dall'agire metodico: affoga le proprie vittime nell'acqua piovana; tutti bambini molto piccoli. Heavy Rain è un gioco sviluppato dallo studio francese Quantic Dream e commercializzato nel 2010 all'interno del quale vestiremo i panni di quattro personaggi ben distinti, ognuno con la propria personale storia, la quale si intreccerà con quella degli altri. Ma ciò su cui voglio focalizzare l'attenzione in questo breve articolo è il rapporto padre - figlio che si verrà a consolidare tra Ethan e Shaun nel corso del gioco. Ethan infatti, già tormentato per un matrimonio fallito a causa della prematura scomparsa del primogenito Jason, dovrà superare cinque prove che l'assassino gli porrà davanti per testare fino a che punto può spingersi un padre per amore: ad ogni prova superata l'assassino rivelerà ad Ethan alcune lettere che andranno a comporre l'indirizzo del luogo dove è tenuto prigioniero Shaun. Andiamo ad analizzarle una per una, provando a metterci nei panni di un padre pronto a tutto: 


                                                                                                                                                        

  • Prima prova. L'assassino ci invita ad utilizzare un auto da lui precedentemente
    La prima prova.
    preparta: con l'essa dovremo guidare contromano in autostrada per 5 chilometri. Una cosa apparentemente folle, che nessuno di noi farebbe, ma che in questo caso è necessaria. Quindi piede sull'acceleratore e via, in uno slalom mortale tra tir ed autombili a velocità sostenuta, stando sempre sul filo del rasoio, tra la vita e la morte.



  • Seconda prova. Veniamo condotti fino ad una centrale elettrica abbandonata ma stranamente ancora in funzione. Seguendo le indicazioni lasciateci dall'assassino, ci troviamo davanti un lungo tunnel ed una scatola di fiammiferi: l'unica scelta è quella
    Invitante, no?
    di proseguire. Con nostro grande rammarico, una volta entrati nel cunicolo scopriamo che il terreno antistante a noi è stato cosparso di vetri acuminati. Alle nostre spalle, il luogo da cui siamo entrati si chiude da solo. Non abbiamo alternative, siamo costretti a condurre Ethan su quelli stessi cocci facendolo ferire e tagliare; soffriamo con lui, lo sentiamo ansimare per il dolore, ci sentiamo oppressi dal senso di chiuso, con l'unica indicazione che i fiammiferi ci offrono: infatti, seguendo la direzione della loro fiamma, riusciremo a trovare l'uscita da questa terribile trappola. Una volta superata questa difficoltà dovremo oltrepassare dei generatori ad alta tensione che scaricheranno una scossa ad altissima intensità non appena li sfioreremo. Dopodichè, la prova potrà dirsi superata.





  • Terza prova. Il luogo è un edificio fatiscente, quasi distrutto da un precedente incendio. Entriamo in una piccola stanza con una scrivania in mezzo, sulla quale è posto un computer portatile. Da esso l'assassino ci comunicherà, con voce camuffata, in cosa consiste la nostra prova: Ethan avrà dieci minuti di tempo per recidersi un dito della mano davanti alla videocamera del pc, così che l'assassino possa vederlo. Preso
    I ferri del mestiere.
    dallo sconforto e dal disgusto, anche il giocatore stesso si metterà una mano alla bocca al pensiero di ciò che dovrà fare. Ci vorrà tutto il nostro coraggio per cercare nella stanzetta degli strumenti adatti al nostro scopo. Riusciremo a reperire un paio di forbici arrugginite, un bastone di ferro, una sega dentata, un accetta, un paio di pinze ed una mannaia, oltre a dell'alcool per alleviare il dolore ed annebbiare la nostra razionalità. Il cuore batte all'impazzata. La scena è drammatica: sarà necessario del fegato per dare quel fatale scossone al joypad e compiere quell'estremo gesto, assistendo successivamente all'atroce sofferenza che ciò provoca in Ethan, il quale si contorcerà a terra agonizzante.





  • Quarta prova. Un nome ed una pistola. Questo è tutto ciò che avremo a disposizione. L'assassino vuole che uccidiamo qualcuno, una persona che non conosciamo e che non ci ha fatto nulla di male. Ci dirigiamo a casa sua. Suoniamo al campanello e scopriamo dalla sua accoglienza che non ha molta voglia di parlare. Ci offre della droga, ma noi non siamo lì per quello, e forse potremo estirpare una mela marcia della nostra
    Il fatidico momento.
    società. Magra consolazione, noi non siamo degli assassini, non siamo come lui. Gli puntiamo la pistola contro ma l'uomo reagisce, imbraccia un fucile ed inizia una folle colluttazione nella quale le prede siamo noi. Arriviamo in una stanza che non comunica con nessun'altra: siamo in trappola. Non abbiamo il coraggio di guardare. Ma l'uomo ha finito le munizioni, forse non tutto è perduto, adesso abbiamo noi il coltello dalla parte del manico. Si inginocchia, implorandoci di non ucciderlo. Ma è un drogato, è meglio per tutti se muore, non ha nessuno che lo rimpiangerebbe, facciamo solo un favore al mondo. Ma all'improvviso lui ci mostra una foto della sua famiglia, ci dice di avere moglie e figlie e guardandoci attorno ci accorgiamo che siamo proprio nella camera delle bambine.  Ma noi dobbiamo salvare nostro figlio, lo dobbiamo uccidere. Ethan chiude gli occhi.
    "Anche io sono un padre". Il corpo dell'uomo è riverso a terra. Ethan vomita dal disgusto di ciò che ha appena fatto e scatta una foto al cadavere, proprio come da disposizione dell'assassino. La prova è superata.





  • Quinta prova. Ci ritroveremo di fronte ad un lungo corridoio che sbocca su una stanza con pareti bianchissime. Tutt'attorno a noi, monitor che ci riprendono, cogliendo ogni nostra minima espressione facciale. Sul tavolo posto al centro della sala c'è una
    La morte ci aspetta.
    boccetta; le indicazioni dell'assassino sono brevi e lapidarie: bevi il veleno che c'è all'interno del recipiente e dimostrami che sei disposto a sacrificare anche la tua stessa vita per tuo figlio. Il veleno infatti ci ucciderà in un'ora esatta dopo la sua assunzione, e in quello stesso arco di tempo dovremo raggiungere nostro figlio, salvarlo, e nello stesso momento dirgli addio abbracciandolo per l'ultima volta. Oramai ci siamo spinti troppo oltre... beviamo senza pensarci e diciamo addio a questo mondo maledetto; abbiamo accontentato quel pazzo e adesso andremo a soccorrere Shaun.

Se soltanto leggendo in cosa consistono le prove vi sono venuti nuovamente i brividi proprio come quando avete vissuto voi in prima persona le prove giocando il titolo; se leggendo avete nuovamente riflettuto su cosa leghi indissolubilmente un padre da un figlio, e se ancora vi siete ritrovati a chiedervi se voi stesso vi spingereste fino a tanto per la vostra ragazza, madre, padre o figlio bhè... Vi sarete nuovamente resi conto di cosa sappia regalare Heavy Rain, e di che cosa significhino veramente i videogiochi.

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