Number One: Trinity Blood
Data di pubblicazione: 2004
– in corso
Numeri: 16
Casa editrice: Planet Manga
Autore: Kiyo Kyuiyo (disegni), Sunao Yoshida (soggetto), Thores Shibamoto (character design)
Numeri: 16
Casa editrice: Planet Manga
Autore: Kiyo Kyuiyo (disegni), Sunao Yoshida (soggetto), Thores Shibamoto (character design)
Prefazione. Trinity Blood
avrebbe dovuto essere, originariamente, una saga composta da 12
romanzi ad opera dello scrittore Sunao Yoshida, rimasta però
incompiuta a causa della prematura scomparsa dell'uomo. Nell'anno di
grazia 2003, ad una esordiente Kiyo Kyuiyo è stato dato l'arduo
compito di trasformare la saga in uno shojo, operazione non facile
visto che i romanzi contenevano al loro interni elementi appartenenti
a vari generi quali lo sci – fi, il noir, l'investigativo e così
via, e soprattutto la difficoltà è data dalla miriade di personaggi
che, come è facile immaginare, un'opera costituita da 12 liberi
poteva presentare al suo interno. Un compito per nulla semplice,
quindi, soprattutto poiché gravava sulle spalle di una mangaka
all'epoca esordiente e visto anche quanto stretti sono i tempi
lavorativi che attanagliano coloro che intraprendono tale professione
(tra l'altro spesso travisata soprattutto in Occidente, in quanto si
pensa che un “mangaka” altro non faccia che fare disegni quando
più gli va). L'impresa è titanica, ma il risultato? Scopriamolo
andando a leggere, pagina dopo pagina, il primo tankobon di Trinity
Blood.
La storia inizia con il fortuito incontro dei nostri due protagonisti, Padre Abel Nightroad e suor Esthel Blanche, quest'ultima accompagnata dal fido Dietrich. Padre Abel è stato inviato dal vaticano a supervisionare la situazione nella chiesa di Màtyàs, divenuta pericolosa a causa della comparsa di entità chiamate “Vampiri”. Quella sera stessa, infatti, sarà proprio l'attacco di un Vampiro a minare la sicurezza all'interno della chiesa, visto che la creatura prosciugherà il sangue di vari suore e frati apparentemente senza un perché. Giunta sulla
scena del crimine, anche Esthel rimane coinvolta nella
colluttazione, rischiando perfino di venire assassinata. Per fortuna,
però, la ragazza perde semplicemente conoscenza. Padre Nightorad,
caduto fragorosamente dal tetto della chiesa dove si era appostato
per sorprendere il Vampiro, riesce a catturarlo trasformandosi in
un misterioso essere ibrido tra un angelo ed un demone denominato “Krsnik”, dotata di folti
capelli argentei, ali nere e occhi di brace. Nightroad afferma che,
così come esistono creature – i Vampiri – che si nutrono di
sangue umano, sarebbe sciocco pensare che non ne possa esistere una
che si nutra di sangue di Vampiro. Inoltre è chiaro fin da subito
che il prete, ancora per motivi ignoti, non ha alcuna intenzione di
svelare in pubblico la sua forma alternativa. Il giorno successivo suor
Esthel matura la decisione di viaggiare fino in Ungheria, in direzione del
castello di Lord Gyula, ovvero il Vampiro che
aveva inviato il suo
emissario alla chiesa di Màtyàs e che quindi si cela dietro l'intera
faccenda. Madre Vitèz, ovvero l'arcivescovo della chiesa, è
abbastanza riluttante a lasciar partire Esthel, che considera come una
figlia, ma alla fine acconsente. Nell'esatto momento in cui le due si
salutano e si separano, una potente esplosione distrugge la chiesa e
uccide l'arcivescovo. Subito dopo appare un contingente capitanato da due
loschi individui, il maggiore Tres Ics e Ladokàn, due ufficiali
della gendarmeria al servizio di Lord Gyula. Nightroad ordina a
Dietrich di mettere al sicuro Esthel e decide così di rimanere ad
affrontare i due e i relativi sottoposti da solo. Per fortuna il
maggiore Ics si rivela essere in realtà la guardia del corpo di
Padre Abel e riesce, con una veloce raffica di colpi, ad uccidere i
sottoposti e catturare Ladokàn. L'uomo è in grado di fare ciò
poiché è in realtà una macchina, un robot, e possiede quindi tempi di reazione decisamente inferiori a quelli dei normali esseri umani. Successivamente, al
funerale di Vitèz, Esthel è presa dallo sconforto e si lascia
andare ad un pianto che, promette, sarà l'ultimo. Nightroad la
conforta e la sostiene,
dicendo che anche se il futuro le sembra
oscuro non deve sentirsi sola, poiché non lo è. I due partono quindi
alla volta del castello di Gyula e vi fanno irruzione all'interno. Ad
attenderli, però, vi è una spiacevole sorpresa: anche Dietrich,
come Tres, fa il doppiogioco. Egli, inoltre, possiede un potere
terribile: grazie a degli speciali fili può controllare addirittura
i sensori neuronali di una persona, costringendola ad agire contro la
sua volontà. Difatti Esthel, non potendo opporsi in alcun modo,
spara svariati colpi di pistola a Nightroad, il quale cade riverso a
terra. Gyula, nel frattempo, spiega che il fascio di luce che ha
investito la chiesa di Màtyàs è scaturito da un ex – satellite,
ora adibito ad arma di distruzione di massa, chiamata “La Stella di
Lacrime”, la quale è puntata sul Vaticano, sede centrale da dove
proviene padre
Abel e svariati altri preti. Il Vampiro spiega inoltre ai volgari “Terran”
(il nome con i quali le Creature della Notte si rivolgono agli umani) di essere
mosso da un acuto desiderio di vendetta verso i preti del Vaticano,
in quanto furono proprio loro ad ardere sua moglie Maria sul rogo.
Ancora una volta Abel – rimasto miracolosamente in vita dopo i
colpi subiti – riesce ad allontanare Esthel dalla sua posizione e
può quindi utilizzare il Krsnik. Dopo un duro combattimento ad avere
la meglio è proprio Nightroad, il quale deve però resistere anche
ad un ultimo assalto da parte di Ladokàn, inspiegabilmente fuggito dalla
sua reclusione e giunto in soccorso di Gyula. Sarà il lesto
intervento di Tres a fermare sul nascere questa iniziativa, ma nello
scontro a fuoco a rimanere gravemente ferito sarà proprio Gyula,
lanciatosi disperatamente sul corpo di Esthel per proteggerla. La
vicenda si conclude con la morte di Lord Gyula, il quale potrà
finalmente raggiungere la moglie nell'aldilà. In seguito Abel, Tres
ed Esthel decidono di intraprendere un viaggio che li condurrà fino
al Vaticano, a Roma, luogo dove forse suor Blanche potrà ottenere le
risposte alle domande che questa vicenda le ha fatto scaturire.
La storia inizia con il fortuito incontro dei nostri due protagonisti, Padre Abel Nightroad e suor Esthel Blanche, quest'ultima accompagnata dal fido Dietrich. Padre Abel è stato inviato dal vaticano a supervisionare la situazione nella chiesa di Màtyàs, divenuta pericolosa a causa della comparsa di entità chiamate “Vampiri”. Quella sera stessa, infatti, sarà proprio l'attacco di un Vampiro a minare la sicurezza all'interno della chiesa, visto che la creatura prosciugherà il sangue di vari suore e frati apparentemente senza un perché. Giunta sulla
Suor Estel Blanche in tutto il suo splendore. |
La prima apparizione del Krsnik. |
Padre Abel e Padre Tres. |
Punti fondamentali
Storyline. Come accennato nell'introduzine, essendo tratto da una serie di romanzi la trama di Trinity Blood è estremamente complessa. Una cosa che non si può evincere solamente dal primo numero è che la narrazione procede per “saghe”, lunghe variabilmente dai 3 ai 5 volumi, ognuna delle quale introduce storie e personaggi differenti. La carne al fuoco è di volta in volta molta e, già dal primo volume, ci vengono presentate numerose situazioni che ricorreranno più avanti. Inoltre, molti misteri vengono accennati e non svelati, e alcune frasi lette di sfuggita saranno invece il cardine dei numeri successivi. Non si registrano buchi di trama o saghe poco interessanti, né falle nella narrazione o nel ritmo, che procede sempre ottimamente alternando scene comiche, combattimenti e momenti più riflessivi e tristi.
Stile. C'è veramente poco
da dire: i disegni di Kiyo Kyuiyo sono una gioia per gli occhi. Pieni
di particolari, dettagliatissimi, complessi eppure chiari, sontuosi,
in una parola: magnifici. Su questo punto i discorsi da fare sono
veramente pochi; la lentezza nella cadenza di uscita del manga (che può avere pause anche di 6 - 8 mesi) è
dovuta proprio ad una minuziosa ricerca della perfezione nel tratto e
nella varie tavole da parte dell'autrice e, sia come varietà di
pose, di ambientazioni e di vestiario, ci troviamo di fronte ad un
capolavoro grafico sotto ogni punto di vista.
Personaggi. La
caratterizzazione dei personaggi è abbastanza classica, seppur non
fastidiosamente stereotipata. Una cosa che si nota riguardo l'opera
di Kiyo Kyuiyo è che ognuno dei suoi personaggi, che siano primari o
secondari, è interessante sotto qualche punto di vista, che si
tratti della caratterizzazione estetica o di quella caratteriale.
Nightroad è divertente nei suoi momenti comici, dove “interpreta”
il ruolo del prete svitato e fuori dal mondo, ma è tremendamente serio
in altre situazioni. Inoltre, in lui risiede il fascino del mistero
del Krsnik. Esthel è una ragazza fragile ma determinata ad ottenere
risposte e che non lesina di mettere tutta se stessa in quello che
fa, anche correndo innumerevoli pericoli. Tres, in quanto macchina,
ha una visione molto schematica e rigida del mondo, fatta di numeri e
non di impressioni sensibili, ma non per questo è un personaggio
stagnante ma anzi, è proprio questo suo modo di fare a costituire la
sua principale ragion d'essere. Tutti questi "tipi umani" costituiscono un ottimo ed interessante mix, che fa sì che ci si affezioni ad alcuni di essi o si arrivi perfino ad odiarli.
Consigliato? Assolutamente
sì.
Non fatevi spaventare da chi lo bolla come “manga sui vampiri” e non pensate a Twilight: Trinity Blood si pone completamente su un altro piano. Sicuramente ci sono dei pronunciati ammiccamenti agli shojo (genere che forse è presente in maniera primaria all'interno dell'opera) e agli yaoi/yuri (senza niente di evidente o esplicito), ma il cuore del fumetto è una trama complessa e ben scritta accompagnata da degli ottimi personaggi ed una caratterizzazione grafica degli stessi eccezionale.
Non fatevi spaventare da chi lo bolla come “manga sui vampiri” e non pensate a Twilight: Trinity Blood si pone completamente su un altro piano. Sicuramente ci sono dei pronunciati ammiccamenti agli shojo (genere che forse è presente in maniera primaria all'interno dell'opera) e agli yaoi/yuri (senza niente di evidente o esplicito), ma il cuore del fumetto è una trama complessa e ben scritta accompagnata da degli ottimi personaggi ed una caratterizzazione grafica degli stessi eccezionale.
Nicola Bertilotti
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