giovedì 17 dicembre 2015

Numbero One: Trinity Blood

Number One: Trinity Blood

Data di pubblicazione: 2004 – in corso
Numeri: 16
Casa editrice: Planet Manga
Autore: Kiyo Kyuiyo (disegni), Sunao Yoshida (soggetto), Thores Shibamoto (character design)






Prefazione. Trinity Blood avrebbe dovuto essere, originariamente, una saga composta da 12 romanzi ad opera dello scrittore Sunao Yoshida, rimasta però incompiuta a causa della prematura scomparsa dell'uomo. Nell'anno di grazia 2003, ad una esordiente Kiyo Kyuiyo è stato dato l'arduo compito di trasformare la saga in uno shojo, operazione non facile visto che i romanzi contenevano al loro interni elementi appartenenti a vari generi quali lo sci – fi, il noir, l'investigativo e così via, e soprattutto la difficoltà è data dalla miriade di personaggi che, come è facile immaginare, un'opera costituita da 12 liberi poteva presentare al suo interno. Un compito per nulla semplice, quindi, soprattutto poiché gravava sulle spalle di una mangaka all'epoca esordiente e visto anche quanto stretti sono i tempi lavorativi che attanagliano coloro che intraprendono tale professione (tra l'altro spesso travisata soprattutto in Occidente, in quanto si pensa che un “mangaka” altro non faccia che fare disegni quando più gli va). L'impresa è titanica, ma il risultato? Scopriamolo andando a leggere, pagina dopo pagina, il primo tankobon di Trinity Blood.



La storia inizia con il fortuito incontro dei nostri due protagonisti, Padre Abel Nightroad e suor Esthel Blanche, quest'ultima accompagnata dal fido Dietrich. Padre Abel è stato inviato dal vaticano a supervisionare la situazione nella chiesa di Màtyàs, divenuta pericolosa a causa della comparsa di entità chiamate “Vampiri”. Quella sera stessa, infatti, sarà proprio l'attacco di un Vampiro a minare la sicurezza all'interno della chiesa, visto che la creatura prosciugherà il sangue di vari suore e frati apparentemente senza un perché. Giunta sulla
Suor Estel Blanche in tutto il suo splendore.
scena del crimine, anche Esthel rimane coinvolta nella colluttazione, rischiando perfino di venire assassinata. Per fortuna, però, la ragazza perde semplicemente conoscenza. Padre Nightorad, caduto fragorosamente dal tetto della chiesa dove si era appostato per sorprendere il Vampiro, riesce a catturarlo trasformandosi in un misterioso essere ibrido tra un angelo ed un demone denominato “Krsnik”, dotata di folti capelli argentei, ali nere e occhi di brace. Nightroad afferma che, così come esistono creature – i Vampiri – che si nutrono di sangue umano, sarebbe sciocco pensare che non ne possa esistere una che si nutra di sangue di Vampiro. Inoltre è chiaro fin da subito che il prete, ancora per motivi ignoti, non ha alcuna intenzione di svelare in pubblico la sua forma alternativa. Il giorno successivo suor Esthel matura la decisione di viaggiare fino in Ungheria, in direzione del castello di Lord Gyula, ovvero il Vampiro che

La prima apparizione del Krsnik.
aveva inviato il suo emissario alla chiesa di Màtyàs e che quindi si cela dietro l'intera faccenda. Madre Vitèz, ovvero l'arcivescovo della chiesa, è abbastanza riluttante a lasciar partire Esthel, che considera come una figlia, ma alla fine acconsente. Nell'esatto momento in cui le due si salutano e si separano, una potente esplosione distrugge la chiesa e uccide l'arcivescovo. Subito dopo appare un contingente capitanato da due loschi individui, il maggiore Tres Ics e Ladokàn, due ufficiali della gendarmeria al servizio di Lord Gyula. Nightroad ordina a Dietrich di mettere al sicuro Esthel e decide così di rimanere ad affrontare i due e i relativi sottoposti da solo. Per fortuna il maggiore Ics si rivela essere in realtà la guardia del corpo di Padre Abel e riesce, con una veloce raffica di colpi, ad uccidere i sottoposti e catturare Ladokàn. L'uomo è in grado di fare ciò poiché è in realtà una macchina, un robot, e possiede quindi tempi di reazione decisamente inferiori a quelli dei normali esseri umani. Successivamente, al funerale di Vitèz, Esthel è presa dallo sconforto e si lascia andare ad un pianto che, promette, sarà l'ultimo. Nightroad la conforta e la sostiene,
dicendo che anche se il futuro le sembra oscuro non deve sentirsi sola, poiché non lo è. I due partono quindi alla volta del castello di Gyula e vi fanno irruzione all'interno. Ad attenderli, però, vi è una spiacevole sorpresa: anche Dietrich, come Tres, fa il doppiogioco. Egli, inoltre, possiede un potere terribile: grazie a degli speciali fili può controllare addirittura i sensori neuronali di una persona, costringendola ad agire contro la sua volontà. Difatti Esthel, non potendo opporsi in alcun modo, spara svariati colpi di pistola a Nightroad, il quale cade riverso a terra. Gyula, nel frattempo, spiega che il fascio di luce che ha investito la chiesa di Màtyàs è scaturito da un ex – satellite, ora adibito ad arma di distruzione di massa, chiamata “La Stella di Lacrime”, la quale è puntata sul Vaticano, sede centrale da dove proviene padre
Padre Abel e Padre Tres.
Abel e svariati altri preti. Il Vampiro spiega inoltre ai volgari “Terran” (il nome con i quali le Creature della Notte si rivolgono agli umani) di essere mosso da un acuto desiderio di vendetta verso i preti del Vaticano, in quanto furono proprio loro ad ardere sua moglie Maria sul rogo. Ancora una volta Abel – rimasto miracolosamente in vita dopo i colpi subiti – riesce ad allontanare Esthel dalla sua posizione e può quindi utilizzare il Krsnik. Dopo un duro combattimento ad avere la meglio è proprio Nightroad, il quale deve però resistere anche ad un ultimo assalto da parte di Ladokàn, inspiegabilmente fuggito dalla sua reclusione e giunto in soccorso di Gyula. Sarà il lesto intervento di Tres a fermare sul nascere questa iniziativa, ma nello scontro a fuoco a rimanere gravemente ferito sarà proprio Gyula, lanciatosi disperatamente sul corpo di Esthel per proteggerla. La vicenda si conclude con la morte di Lord Gyula, il quale potrà finalmente raggiungere la moglie nell'aldilà. In seguito Abel, Tres ed Esthel decidono di intraprendere un viaggio che li condurrà fino al Vaticano, a Roma, luogo dove forse suor Blanche potrà ottenere le risposte alle domande che questa vicenda le ha fatto scaturire.



Punti fondamentali


Storyline. Come accennato nell'introduzine, essendo tratto da una serie di romanzi la trama di Trinity Blood è estremamente complessa. Una cosa che non si può evincere solamente dal primo numero è che la narrazione procede per “saghe”, lunghe variabilmente dai 3 ai 5 volumi, ognuna delle quale introduce storie e personaggi differenti. La carne al fuoco è di volta in volta molta e, già dal primo volume, ci vengono presentate numerose situazioni che ricorreranno più avanti. Inoltre, molti misteri vengono accennati e non svelati, e alcune frasi lette di sfuggita saranno invece il cardine dei numeri successivi. Non si registrano buchi di trama o saghe poco interessanti, né falle nella narrazione o nel ritmo, che procede sempre ottimamente alternando scene comiche, combattimenti e momenti più riflessivi e tristi.



Stile. C'è veramente poco da dire: i disegni di Kiyo Kyuiyo sono una gioia per gli occhi. Pieni di particolari, dettagliatissimi, complessi eppure chiari, sontuosi, in una parola: magnifici. Su questo punto i discorsi da fare sono veramente pochi; la lentezza nella cadenza di uscita del manga (che può avere pause anche di 6 - 8 mesi) è dovuta proprio ad una minuziosa ricerca della perfezione nel tratto e nella varie tavole da parte dell'autrice e, sia come varietà di pose, di ambientazioni e di vestiario, ci troviamo di fronte ad un capolavoro grafico sotto ogni punto di vista.



Personaggi. La caratterizzazione dei personaggi è abbastanza classica, seppur non fastidiosamente stereotipata. Una cosa che si nota riguardo l'opera di Kiyo Kyuiyo è che ognuno dei suoi personaggi, che siano primari o secondari, è interessante sotto qualche punto di vista, che si tratti della caratterizzazione estetica o di quella caratteriale. Nightroad è divertente nei suoi momenti comici, dove “interpreta” il ruolo del prete svitato e fuori dal mondo, ma è tremendamente serio in altre situazioni. Inoltre, in lui risiede il fascino del mistero del Krsnik. Esthel è una ragazza fragile ma determinata ad ottenere risposte e che non lesina di mettere tutta se stessa in quello che fa, anche correndo innumerevoli pericoli. Tres, in quanto macchina, ha una visione molto schematica e rigida del mondo, fatta di numeri e non di impressioni sensibili, ma non per questo è un personaggio stagnante ma anzi, è proprio questo suo modo di fare a costituire la sua principale ragion d'essere. Tutti questi "tipi umani" costituiscono un ottimo ed interessante mix, che fa sì che ci si affezioni ad alcuni di essi o si arrivi perfino ad odiarli.



Consigliato? Assolutamente sì.
Non fatevi spaventare da chi lo bolla come “manga sui vampiri” e non pensate a Twilight: Trinity Blood si pone completamente su un altro piano. Sicuramente ci sono dei pronunciati ammiccamenti agli shojo (genere che forse è presente in maniera primaria all'interno dell'opera) e agli yaoi/yuri (senza niente di evidente o esplicito), ma il cuore del fumetto è una trama complessa e ben scritta accompagnata da degli ottimi personaggi ed una caratterizzazione grafica degli stessi eccezionale. 


Nicola Bertilotti

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