venerdì 20 novembre 2015

Number One: Blazer Drive

Number One: Blazer Drive


Periodo di pubblicazione: Aprile 2008 – Dicembre 2010
Numeri: 9
Autore: Seishi Kishimoto
Casa editrice: GP Publishing



Prefazione. Essere il fratello di Masashi Kishimoto (l'autore di “Naruto”, ndr.) non deve essere di certo facile, soprattutto se si intraprende il suo stesso mestiere. Si rischia, infatti, di rimanere sempre all'ombra del responsabile di uno degli shonen manga di maggior successo degli ultimi quindici anni o, peggio, si potrebbe essere accusati di “prendere ispirazione” da lui. Ma Seishi Kishimoto non ci sta e, in mezzo al molto apprezzato 666 Satan e al molto meno amato Crimson Wolf, pubblica questa serie di 9 volumi incentrate sulle avventure di Daichi e ambientato in una Tokyo futuristica dove l'energia è stata sostituita da un'altra risorsa: i Mysticker, speciali adesivi che conferiscono varie proprietà agli oggetti a cui sono apposti. Riuscirà Seishi a scrollarsi di dosso il pesante confronto artistico col fratello e a ritigliarsi un proprio spazio del panorama degli shonen?






Daichi è un ragazzino orfano che abita assieme a suo fratello, Ginga, che a seguito della morte dei genitori è divenuto molto più freddo nei confronti del minore. Daichi è, assieme alla sua amica Misora, il “capo” di una banda di ragazzini denominati Grande Cielo. La storia prende subito il via mostrandoci lo scontro tra Daichi e un bandito senza nome, il quale stava minacciando un uomo per ottenere il suo Mysticker. Questi dispositivi possono essere assimilabili a delle specie di “adesivi” che, una volta applicati agli oggetti, li conferiscono particolari proprietà: ad esempio è possibile appiccicare un Mysticker contraddistinto dall'elemento fuoco ad una caffettiera o ad una pentola, in modo da poter cuocere i cibi. Il bandito in questione, dopo una breve colluttazione con Daichi, gli applica sul braccio un Mysticker appartenente all'elemento ghiaccio. Inaspettatamente, però, il ragazzo genera numerose e appuntite stalattite dal terreno, ferendo Misora. Ginga
interviene, portando in salvo sia il fratello, sia la ragazza. Una volta a casa, Ginga rimbecca Daichi, accusandolo di essere troppo impulsivo e di mettere a rischio perfino la vita dei propri amici. Il giorno dopo Misora decide di regalare a Daichi un raro Mysticker a forma di occhio. Daichi è felicissimo, in quanto non ne ha mai visto uno, e decide quindi di portarlo a Ginga per dimostrargli di essere diventato più forte. Non appena il maggiore vede il Mysticker, inspiegabilmente lo sfila di mano a Daichi e lo strappa. Il ragazzo, infuriato, se ne va immediatamente via di casa. Non appena superato un passaggio sottostante ad un ponte, però, Daichi viene attaccato da un uomo, Nanba, che dice di aver avuto l'incarico di portarlo al suo capo vivo. L'uomo si applica un Mysticker al corpo e, proprio come successo a Daichi, ne sprigiona il potere, creando un poderoso arco. Nanba rivela a Daichi di essere un Blazer, proprio come lui e come Ginga, ovvero speciali individui che possono imbrigliare il potere del Mysticker e scatenarlo a proprio piacimento. Ancora una volta a salvare la situazione ci pensa Ginga, che viene però ferito da una freccia scagliata da Nanba. Con il successivo colpo rivolto a Daichi ma che viene ancora una volta intercettato fisicamente da Ginga, quest'ultimo viene esiliato in una sorta di dimensione parallela grazie ad uno speciale e rarissimo Mysticker che Nanba ha applicato alla sua freccia prima di scagliarla. Prima di scomparire forse per sempre, Ginga lascia in dono a Daichi il suo Mysticker, Kandachi, che ha il potere di generare devastanti scosse elettriche. Il combattimento termina con la vittoria di Daichi il quale, in un impeto di rabbia, riesce a sprigionare un attacco devastante. La comparsa di un misterioso individuo, Kuroki, che gli rivela sommariamente di far parte di una organizzazione alla quale apparteneva suo fratello, segna la decisione di Daichi di partire alla volta del mondo dove è stato relegato Ginga al fine di ritrovarlo. Inizia così il viaggio di Daichi e Misora, che alla fine deciderà di seguirlo. I due entreranno a far parte dell'organizzazione nella sezione Guardian e, una volta giunti nell'Underground (la base logistica dei Guardian del terzo distretto di Tokyo), Daichi verrà a sapere che l'obiettivo dell'organizzazione è quello di scoprire chi e perché ha messo in circolo Mysticker rari che, normalmente, non dovrebbero essere disponibili presso i normali rivenditori. Una volta conosciuto il capo della sezione (un'avvenente donna con evidenti inclinazioni sadomaso), Daichi e Misora vengono inviati subito a compiere la prima missione, che consiste nel recupero di uno dei suddetti Mysticker che avrebbe dovuto essere portato al terzo distretto ma che è invece stato intercettato da un misterioso individuo che si dice abbia un braccio sviluppato in maniera anomala. Questa sarà la prima vera prova sul campo per Daichi, nonché la conclusione del primo volume.

Punti fondamentali.


Storyline. Di carne al fuoco ce n'è molta, fin dal primo volume. A conti fatti le informazioni di cui disponiamo non sono molte, e la maggior parte di esse sono contenuto nel primo capitolo, infatti fin troppo pieno di fatti ed eventi importanti da tenere a mente. Il fatto che il manga ci catapulti fin da subito nel vivo dell'azione può essere considerato dicotomicamente, in quanto da una parte è un ovvio punto a favore, per i canoni di uno shonen, quello di non perdersi troppo in chiacchiere, mentre dall'altra parte una introduzione un po' più graduale al mondo in cui si muovono i personaggi e alle storie che fanno loro da sfondo sarebbe stata gradita. Le basi per una buona storia, però, ci sono tutte, e non resta quindi di vedere come si svilupperà la trama in seguito, potendo essere abbastanza ottimisti per il proseguo della saga.

Stile.
Seishi Kishimoto è un ottimo disegnatore, proprio come suo fratello. Anche se non

raggiunge le stesse punte di Masashi, infatti, le sue tavole sono sempre chiare e piene di dettagli, così come i combattimenti risultano essere chiari e spettacolari per merito della sua matita. Unica (grossa) pecca è quella che a volte i suoi disegni risultano essere un po' troppo simili a quelli del fratello. Probabilmente è una cosa abbastanza ovvia, visto che i due devono essere cresciuti insieme coltivando la stessa passione, ma a volte questa somiglianza è esagerata, tanto che in un paio di tavole Daichi e Ginga sono nelle stesse identiche pose nelle quali si ritrovavano Itachi e Sasuke durante il flashback riguardante il clan Uchiha. E' possibile che Seishi abbia deciso di inserire queste tavole appositamente come presa in giro verso chi lo accusava di copiare il fratello, ma essendoci il beneficio del dubbio è comunque giusto citare questo episodio e sperare che sia davvero così. 

Personaggi. I protagonisti della storia, per adesso, sono tre: Daichi, Misora e Kuroki. Daichi è il classico personaggio di uno shonen, impulsivo ma buono, generoso ma
Questa scena non vi ricorda nulla...?
determinato, che sicuramente si evolverà caratterialmente mentre la storia prosegue. Kuroki ha l'aria di celare un grande potere, e sicuramente ci mostrerà che cosa sa fare nei combattimenti successivi. Misora, invece, che può apparire come lo stereotipo della ragazzina innamorato del suo amico combinaguai, si rivela invece essere molto matura e decisa, e sicuramente in futuro si renderà anche lei protagonista di buoni momenti narrativi. Per adesso di antagonisti o di personaggi secondari ve ne sono stati pochi, perciò non resta che continuare a leggere Blazer Drive per scoprirne di più.



Consigliato? Sì.
Indubbiamente Blazer Drive si presenta essere uno shonen leggero e senza pretese, ma non per questo poco scorrevole o noioso, anzi. Per tutta la durata del primo volume non ci si annoia mai, tra un combattimento e un piccolo accenno di flashback, ma perfino si vuole saperne di più su questa misteriosa organizzazione e sul destino di Ginga. Certo, per adesso il manga non brilla per complessità né per quanto riguarda la storia né per quanto riguarda gli eventi narrati, ma mi sentirei di consigliare il prodotto a chiunque sia un amante dei classici combattimenti giapponesi fatti di poteri, power – up e spettacolarità.


Nicola Bertilotti

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