venerdì 16 ottobre 2015

Number One: Gotham

Number One: Gotham

Anno inizio trasmissioni: 2014
Conclusa? No.
Episodi: 2 stagioni da 22 episodi, 42 minuti a episodio. 




Prefazione. La saga di Batman è stata riproposta in mille salse diverse: sotto forma di fumetti spin – off, cartoni animati e show televisivi dedicati ad un target più giovane, ottimi videogiochi per console current – gen, film e rivisitazioni di altro genere. In mezzo a questo mare in cui il Cavaliere Oscuro naviga da oramai più di un ottantennio, nel 2014 compare “Gotham”, una serie Tv dalle tinte forti e mature che si propone di “svecchiare” il modus operandi del brand andando a prendere in esame i personaggi che, tipicamente, vengono maggiormente tralasciati nell'universo dell'uomo pipistrello. Nei 42 minuti che hanno costituito il pilot della serie di carne al fuoco ve ne è molta: andiamola a scoprire insieme.  



Come è lecito aspettarsi da una serie sul difensore di Gotham, il primo evento rilevante al quale assistiamo, appena iniziata la puntata, è l'uccisione dei signore Wayne da parte di un misterioso killer. Bruce, il loro piccolo figlio, viene risparmiato dall'aggressore. Il ragazzo sarà, come è facile intuire, per sempre segnato da questo evento. Contemporaneamente all'omicidio, nella prigione di Gotham City ci viene presentato il nostro protagonista, ovvero James Gordon (interpretato da Benjami McKenzie), sistemare per le feste un mascalzone che stava per agitarsi. Gordon, a questo punto della sua vita, fa il secondo a Harvey Bullock, suo superiore. I due ricevono la notizia dell'uccisione di due persone e subito si dirigono sulla scena del crimine. Bullock vorrebbe abbandonare il caso perché, a suo dire, quell'omicidio attirerà troppo l'opinione dei media, che pretenderanno celeri risultati. Bullock suggerisce di lasciare il caso alla Grandi Crimini. Gordon, invece, prova subito una forte empatia per il piccolo Bruce, e promette al ragazzo di riuscire a consegnare il colpevole
alla giustizia in tempi brevi. Le uniche cose che scopre sono che il bambino si ricorda distintamente che il killer aveva le scarpe lucidissime e che ha portato via, oltre al portafogli di suo padre, la collana di perle della mamma. Di ritorno al commissariato ci viene presentato un uomo che lavora per la scientifica, soprannominato Enigma per il suo bizzarro modo di parlare. Costui ha scoperto un indizio che indirizza i nostri due agenti di polizia in un bordello nel quale Bullock sembra sentirsi a proprio agio. La proprietaria, Fish Mooney, un'avvenente donna di mezza età, accoglie subito Bullock ma guarda di cattivo occhio Gordon. Quest'ultimo, infatti, seppur non si renda conto di tutto il marcio che alberga in ogni anfratto di Gotham, è determinato a rendere la città un posto migliore. Mooney, che è probabilmente invischiata in molti affari sporchi, e Bullock, che poiché più esperto ha capito che per mantenere lo status quo bisogna sottostare a determinate regole non scritte, sono molto più realisti sotto questo punto di vista. Fuori dal bordello, nel frattempo, le guardie del corpo di Mooney la stanno facendo pagare ad un uomo, pestandolo con una mazza da baseball. Tra di esse ve n'è una, in particolare, che si rivelerà poi essere il tirapiedi più viscido di Mooney, che viene appellato dagli altri due uomini con il nome di “Pinguino”. Comunque sia, Bullock ha forse rintracciato l'uomo che possiede la collana di perle strappata alla signora Wayne durante il tentativo di borseggio finito tragicamente male. Quando i nostri due uomini si presentano al suo appartamento per fare all'uomo due domande, ad aprire la porta è una bambina che dice di chiamarsi Ivy. Subito scatta l'inseguimento tra Gordon e l'uomo, che proprio per il suo tentativo di fuga viene ritenuto colpevole. James rischia quasi di rimanere ucciso nella colluttazione con l'uomo, ma per fortuna a salvare capra e cavoli ci pensa Bullock, che spara al malvivente, uccidendolo. In questo frangente Gordon realizza improvvisamente di quanto sia dura Gotham City. Gordon, però, non è pienamente convinto di attribuire la colpevolezza all'uomo rimasto ucciso, e decide perciò di tornare a parlare con la moglie. Dopo aver avanzato la bizzarra richiesta di poter vedere le sue scarpe e non avendone trovato alcun paio in buone condizioni, James si ricorda di che cosa gli aveva detto James a proposito delle calzature del killer e capisce di aver preso un granchio. I suoi sospetti sono dunque
rivolti su Fish, che forse avrebbe potuto coprire Falcone, il leader della mafia di Gotham. Tornato al bordello, Gordon viene aggredito dagli uomini di Mooney e portato in una macelleria, laddove “Butcher”, una delle guardie del corpo della proprietaria del bordello, è pronto a farlo fuori. Mooney, nel frattempo, capisce che l'unico che potrebbe aver fatto una soffiata di qualche tipo alla polizia riguardo la collana è Pinguino. Incredibilmente, a salvare Gordon e Bullock interviene Falcone, il che rende bene l'idea di come tutta la città sia sotto il suo controllo. Nella successiva scena, infatti, Bullock da una spiacevole notizia a Gordon: nel bagagliaio è custodito Pinguino, ferito e terrorizzato dopo lo scontro con Mooney, e dovrà essere proprio Gordon ad ucciderlo, buttando il suo corpo nel fiume. In caso contrario, Bullock dovrà uccidere entrambi. James conduce Pinguino sull'argine del molo e gli intima di non farsi più vedere a Gotham, dopodiche spara un colpo a vuoto per dare l'illusione dell'omicidio a Bullock e getta nell'acqua Pinguino, il quale ovviamente sopravviverà alla vicenda e sarà determinato ad avere vendetta nei riguardi di Mooney. L'episodio si conclude con la visita di Gordon a villa Wayne, all'interno della quale il poliziotto porge il proprio distintivo a Bruce, rivelandogli la verità sul caso dei suoi genitori e rinnovandogli la propria promessa. Bruce decide di dare di nuovo fiducia a Gordon e lo invita a rimanere all'interno del commissariato, di modo da riuscire a curare Gotham dai suoi mali cominciando proprio dall'interno: è dunque questa l'improba missione della quale si fa carico James e che darà le mosse al resto della prima stagione.

Punti fondamentali

Storyline. Nel primo episodio si capisce che, perlomeno la prima stagione, sarà incentrata sulla ricerca del colpevole dell'omicidio dei coniugi Wayne. Già dalla prima puntata della serie, però, la carne al fuoco è davvero molta: a Gotham sono tutti fedelissimi di Falcone? Solo Gordon e il futuro Batman vogliono impegnarsi a cambiare le cose? Com'è che quella ragazzina innocente a cui è stato ucciso il padre diventerà la famigerata Poison Ivy? Come deciderà di vendicarsi Pinguino nei riguardi di Mooney? E qual è il vero obiettivo di quest'ultima?
I primi 42 minuti di Gotham sono densi di domande senza risposta, eventi e questioni irrisolte e, qualsiasi sarà la strada intrapresa dalla serie, sicuramente ci troveremo davanti ad un trama di alta qualità. Resta da vedere se i successivi episodi saranno auto – conclusivi o se, come sarebbe auspicabile, riusciranno ad amalgamarsi bene l'uno con l'altro.

Stile.
Contrariamente ad altre produzione da me prese in esame (qualcuno ha detto Once Upon a Time?) sembra che a Gotham i fondi non manchino: la città è ricostruita molto bene, sia per quanto riguarda gli esterni, sia di giorno che – soprattutto – di notte, sia per gli interni. Nello specifico, nel pilot della serie possiamo vedere la prigione di Gotham dove lavorano Bullock e Gordon, l'attico di quest'ultimo, la villa dei Wayne (che avremo sicuramente modo di visitare più approfonditamente nelle puntate successive, quando comparirà Batman) e il bordello di Mooney. Tutto questi luoghi, come ho già accennato in precedenza, sono caratterizzati davvero molto bene e soprattutto non stonano con il contesto generale che Gotham vuole proporre, il che è assolutamente un bene al fine dell'immedesimazione del telespettatore. Su questo fronte, quinti, nulla da eccepire.

Personaggi. Come è lecito aspettarsi da un primo episodio esso introduce solamente i personaggi principali e gli antagonisti che ci andremo a trovare di fronte via via che la serie si svilupperà, senza entrare troppo nel dettaglio. Possiamo comunque già comprendere che l'attenzione sarà posta soprattutto sul “lato oscuro” di Gotham, sulla criminalità che la popola, sui delicati rapporti mafiosi che intercorrono tra un intermediario e l'altro, sulla corruzione che dilaga anche all'interno degli organi preposti a far della giustizia un loro baluardo. Seppur l'espediente di mettere al centro di un progetto il lato meschino e nascosto di un determinato brand non sia un approccio originale, ciò può sicuramente funzionare, in quanto è abbastanza canonico che nelle varie trasposizioni di Batman al centro di tutto vi sia proprio il suddetto super – eroe. Un nuovo punto di vista sia sulla storia sia sui personaggi, quindi, può dare nuova linfa e sicuramente piacere ai fan dell'uomo pipistrello, a patto che nelle puntate successive si approfondiscano motivazioni e caratteri di ognuno dei personaggi presentati.

Consigliato? Assolutamente sì.
Che voi già amiate l'universo di Batman o che ne siate stati completamente lontani per tutta la vostra vita, il consiglio di dare un'occhiata a Gotham è rivolto a tutti. Chiaramente chi già conosce le avventure di Bruce Wayne e le vicende che contraddistinguono la città di Gotham potrà cogliere molti più dettagli e godersi anche i più minuziosi particolari; tutti gli altri si ritroveranno tra le mani una seria d'azione con forti tinte noir recitata bene, sceneggiata meglio e con una solida storyline di fondo. Gettatevici a capofitto senza avere dubbi: non ve ne pentirete. 
Nicola Bertilotti


Nessun commento:

Posta un commento