venerdì 9 ottobre 2015

Recensione: Shadow Warrior

Recensione: Shadow Warrior

Anno di pubblicazione: 2013
Piattaforme: Ps4, XboxOne, PC (Versione testata: Ps4)
Sviluppatore: Flying Wild Hog



Prefazione. Per sgombrare il campo da equivoci, Shadow Warrior è un reboot e non un remastered in alta definizione di quello che fu lo Shadow Warrior uscito nel 1996 sviluppato da 3D Realms. In un panorama nel quale spiccavano Doom e Duke Nukem (del quale Shadow Warrior condivideva lo stesso motore grafico), a far spiccare il titolo 3D Realms furono la possibilità di combattere all'arma bianca utilizzando con grande maestria una katana e sentendo imprecare il protagonista come un camionista turco. Sarà riuscita questa nuova incarnazione del brand a mantenere inalterati i pregi del suo prestigioso e omonimo antenato, oppure il titolo è destinato ad essere dimenticato nello Shadow Realm?


Wang's back. Il titolo appartiene alla categoria degli FPS, ma con una particolarità: la possibilità (a detta degli sviluppatori) di poter completare il gioco utilizzando solamente la nostra fidata katana. La trama ruota infatti attorno alla Nobitsura Kage, una potente lama che si dica sia l'unica cosa che possa ferire gli abitanti del Regno dell'Ombra. Lo Wang si imbatterà proprio in uno di essi, Hoji, durante le... “trattative” per la compravendita della Nobistura Kage per ordine del suo capo, Orochi Zilla. Le cose non si metteranno bene per Wang in quanto il venditore, Mr. Mizayaki, si rifiuterà di cedere la spada e anzi, tenterà di
uccidere Wang. A seguito di questi eventi avviene l'unione tra il nostro protagonista e Hoji,
Kill Bill, fatti da parte: è arrivato Lo Wang.
un demone bandito per un motivo a noi ignoto da Enra, il Signore del Regno dell'Ombra. Da queste premesse si dipana una trama che risulta tutto sommato interessante per due motivi: le battute e il finale. Per quanto riguarda le prime, esse sono immancabili e risultano essere un marchio di fabbrica delle serie sin dall'originale Shadow Warrior: molte di esse sono a sfondo sessuale, altre ancora sono giochi di parole (difficilmente apprezzabili se ci si affida solamente alla traduzione italiana), mentre in altri casi sarà semplicemente il “come” una certa cosa venga detta a strapparci un sorriso. Non mancheranno le celeberrime imprecazioni di Wang, che cambieranno in base alle circostanze (il nostro protagonista ne pronuncerà una per la gioia di aver bruciato a morte un demone maggiore e una differente quando sarà gravemente ferito, ad esempio). Evitando di fare anticipazioni riguardo al finale del gioco, vi basti sapere che è inaspettato ed efficace, soprattutto poiché tutti i tasselli della trama tornano al proprio posto rivelando, una buona sceneggiatura, e anche perché riesce a risaltare grazie allo stacco rispetto al tenere di tutto il titolo.


Gameplay. Che cosa dobbiamo aspettarci da un reboot di una serie che ha oramai vent'anni? Innovazione, e quindi un titolo più simile agli FPS odierni come meccaniche, oppure tradizionalità? Ebbene, la risposta sta esattamente nel mezzo, poiché Shadow Warrior è un mix ben riuscito di modernità e “old school”. Le armi a nostra a disposizione sono otto più la katana, e sei di esse appartengono alla categoria delle armi da fuoco. Questi
giocattolini non brillano certo per originalità (un revolver, un fucile d'assalto, un fucile a pompa...), ma ognuna è piacevole da utilizzare ed in egual modo efficace contro i nemici. Inoltre, ogni arma dispone di un fuoco secondario (acquistabile spendendo il denaro trovato nei vari livelli) che aggiunge nuove possibilità all'arsenale: ad esempio, il fuoco secondario
Sarà possibile eseguire diverse tecniche con la katana.
del lanciafiamme permette di lanciare bombe infuocate che incendieranno i nemici nel raggio dell'esplosione, o ancora ci verrà permesso di utilizzare due fucili d'assalto simultaneamente in modalità akimbo, che infliggeranno quindi una più consistente quantità di danni. L'esplorazione dei livelli è abbastanza lineare, seppur esse siano costellati di segreti più o meno nascosti ma sempre presenti in gran quantità. Il titolo si compone in un totale di 17 capitoli, tre dei quali completamente dedicati alle boss fight contro creature di dimensioni gigantesche e che andranno indebolite sparando in precise zone del corpo prima di essere realmente danneggiate. Esplorare ogni anfratto degli ambienti circostanti sarà molto importante, poiché potremo arrivare a recuperare più denaro che ci servirà appunto per potenziare le armi (ognuna dispone di tre diversi potenziamenti) o per acquistare proiettili nel caso ci trovassimo a secco, cosa che capiterà più spesso alle difficoltà più elevate. Ogni nemico, inoltre, ci garantirà un determinato quantitativo di punti Karma, assimilabili ai punti esperienza di un normale gioco di ruolo, che ci consentiranno, una volta riempita
Un assaggio delle possibilità di potenziamento del protagonista.
completamente una barra posta in basso a sinistra dell'HUD, di ottenere un punto abilità da spendere per potenziare le capacità passive del nostro protagonista: si va dalle abilità che ci consentono di infliggere danno maggiorato a demoni minori e maggiori, a quelle che aumenteranno la probabilità di ottenere munizioni o denaro dalle casse presenti nei livelli, a nuove tecniche per la katana (fondamentali per padroneggiare quest'arma al meglio), e così via. Ogni battaglia completata con successo, inoltre, ci garantirà una valutazione in “shuriken”, variabile da mezzo a cinque a seconda della nostra abilità in combattimento e del danno subito, che servirà ad assegnarci un bonus in termini di punti Karma aggiuntivi. Combattere sempre al meglio, quindi, sarà fondamentale per ottenere più punti abilità possibili. Un altro modo per potenziare il nostro protagonista è dato dai Cristalli del Ki, ovvero gemme di grandi dimensioni poste ben in evidenza durante un livello, e che ci forniranno punti spendibili nell'apposita sezioni “Poteri”: essi sono abilità attive che dovremo utilizzare tramite touchpad oppure con una doppia e rapida pressione della levetta analogica sinistra in una delle quattro direzioni, e comprendono ad esempio la possibilità di immobilizzare i nemici minori facendoli levitare in aria e rendendoli vulnerabili ai nostri colpi o ancora una speciale barriera che devia sia i proiettili sia gli attacchi in mischia. La
Uno scorcio di uno degli scenari del gioco.
vita di Lo Wang non si ricaricherà con il tempo ma, proprio come succedeva nel vecchio Shadow Warrior, avremo un contatore di energia e anche uno per l'armatura, cosa che renderà il recupero di risorse quali ad esempio i kit medici un aspetto fondamentale per la nostra sopravvivenza. Le difficoltà selezionabili sono quattro, più una modalità denominata “Eroica” che disattiva checkpoints e salvataggi automatici rendendo possibile solamente ricominciare il livello dall'inizio dopo essere stati uccisi. Sarà inoltre presente una modalità sopravvivenza, con orde di nemici che vorranno la nostra testa, ma nessuna modalità online o multiplayer. Per quanto riguarda i nemici, invece, ne affronteremo di vari tipi, ma nessuno di essi brillerà per un intelligenza artificiale incredibile, anche se alle difficoltà più elevate essi ci daranno molto filo da torcere in quanto saranno in numero elevato e saranno molto resistenti. Come avrete già potuto evincere da soli, quindi, Shadow Warrior si pone a metà tra innovazione e tradizione, assimilando quelli che sono gli elementi canonici dei vecchi sparatutto in 2.5D ma offrendo anche un'ampia possibilità di personalizzazione del personaggio tramite elementi da GDR.



Easter Eggs. La bellezza di alcune chicche presenti all'interno di Shadow Warrior mi ha costretto a dover stilare un paragrafo a parte per loro. Può capitare, nel mondo dei videogiochi, che in qualche titolo siano contenuti uno o due camei di qualche altro brand famoso oppure riferimenti più o meno chiari ad altre saghe. Invece in Shadow Warrior tutto ciò è elevato all'ennesima potenza. Ma iniziamo dal principio: i Biscotti della Fortuna. Poichè immagino che tutti voi conosciate che cosa essi siano non mi dilungherò nelle spiegazioni, ma andrò invece a descrivere che cosa accadrà quando ne troveremo uno all'interno del titolo: il biglietto contenuto all'interno ci apparirà ai nostri occhi, e riuscirà
quasi sempre a strapparci una risata. Vi dico solo che uno di essi recita: “è il momento di prendere la gente a calci nel sedere e masticare gomme... Ed ho finito le gomme.”
Solo due degli Easter Eggs contenuti nel gioco.
Vi dice niente? Ecco.
Poi ci sono gli Easter Eggs “grafici”, ovvero zone segrete ricostruite con il vecchio motore in 2,5D e che sembrano uscite direttamente o da Doom o da Duke Nukem 3D, o ancora punti nei quali vedremo sprite in 2D presi dal vecchio Shadow Warrior, e poi ci sono i poster di altri titoli (Serious Sam, Hotline Miami...), signorine succinte che ci aspettano dietro ad una cascata, robot di Borderlands che fanno la propria comparsata dietro ad un muro... Insomma, chi più ne ha più ne metta: ogni angolo di Shadow Warrior nasconde una piccola chicca che merita di essere scoperta.

Conclusioni.


Pregi:
- Gameplay solido e divertente.
- La quantità di Easter Eggs presenti, tutti molto divertenti.
- Le possibilità di personalizzazione del protagonista aggiungono un tocco in più al titolo.
- Una trama tutto sommato buona e con un ottimo finale.

Difetti:
- Poche modalità, niente multiplayer.
- Non aggiunge nulla che non si sia già visto in molti altri sparatutto.
- Progressione dei livelli molto lineare, eccezion fatta per i numerosi segreti in essi contenuti.

Spazio ai numeri.

Grafica: 8. Molto buona la varietà degli ambienti e l'impatto generale, sia per lo stile impiegato sia per la gran quantità di colori a schermo, ma non sfrutta appieno le potenzialità next – gen. Non si registrano comunque particolari difetti grafici quali pop – up o blur.
Gameplay: 8,5. Solido, divertente e piacevole da giocare: Shadow Warrior soffre sì la mancanza di originalità ma si lascia giocare per tutta la sua durata, senza mai annoiare.
Sonoro: 7. Nella media. Qualche OST più meritevole rispetto alle altre, ma per quanto riguarda aspetti quale il doppiaggio o i rumori delle armi siamo sugli standard del genere.
Divertimento: 8. Sparare con le armi presenti regala soddisfazione in qualsiasi caso, e mietere vittime demoniache per tutto il gioco è un ottimo passatempo. Se si cerca qualcosa di un po' più profondo rispetto a degli elementi da gdr, però, non è questo il luogo giusto in cui cercare.
Longevità: 7,5. La campagna in singolo si attesta sulle 10 – 12 ore, vi sono quattro difficoltà differenti e la modalità Eroica, unici incentivi a rigiocare il titolo. Terminata la campagna, rimane la volontà di provare un paio di volte la modalità Sopravvivenza, ma l'assenza di qualsivoglia multiplayer online incide sul voto finale.

Voto finale e conclusioni: 8. Shadow Warrior è un prodotto ben confezionato che accontenterà sia i fan dell'originale, che ne apprezzeranno i tanti riferimenti (e anche quelli ad altri storici FPS), sia i neofiti, che sperimenteranno uno sparatutto “Old School” intinto di elementi più moderni che conferiscono una patina molto personale al titolo. Di questi elementi dovrà essere fatto tesoro dai ragazzi di Flying Wild Hog nel seguito, già annunciato e in uscita nel 2016, ed andranno eliminati i difetti come una linearità dei capitoli troppo pronunciata e l'assenza del multiplayer online.

Nicola Bertilotti


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